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Mercato auto, anche novembre in crescita
03/12/2014
di Giovanni Iozzia
Ma secondo Federauto si tratta di una ripresa effimera perché non fa recuperare quanto perduto in tutti questi anni di crisi. Attese risposte concrete dal Governo per salvare il settore
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[ Roma, Lazio, Italia ] -
Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti nel mese di novembre 2014 la Motorizzazione ha immatricolato 107.965 autovetture, con una variazione di +4,95% rispetto a novembre 2013, durante il quale ne furono immatricolate 102.871.
Nello stesso periodo di novembre 2014 sono stati registrati 372.943 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +7,34% rispetto a novembre 2013, durante il quale ne furono registrati 347.437.
Nel periodo gennaio-novembre 2014 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 1.267.517 autovetture, con una variazione di +4,30% rispetto al periodo gennaio-novembre 2013, durante il quale ne furono immatricolate 1.215.232.
Nello stesso periodo di gennaio-novembre 2014 sono stati registrati 3.869.104 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +1,97% rispetto a gennaio-novembre 2013, durante il quale ne furono registrati 3.794.325.
Numeri che sembrano indurre all'ottimismo ma non per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto. «Ormai manca solo dicembre all'appello - afferma Pavan Bernacchi -, per cui possiamo affermare che il mercato italiano chiuderà circa al +4,5%. Arriveremo quindi attorno a 1.360.000 pezzi immatricolati. Siamo molto lontani dai 2.000.000 di pezzi che era la media degli ultimi 5 anni. Questo decremento del -35% dei volumi ha decimato e sta decimando la filiera e a farne le spese, in primis, sono 1.200.000 lavoratori. Per leggere correttamente questi numeri voglio fare un confronto: i nostri migliori atleti hanno corso, negli anni, i cento metri piani mediamente in 10,2 secondi. Pensate cosa accadrebbe alla loro carriera se il tempo registrato fosse 15,7 secondi, ovvero peggiorasse del 35%. Ne consegue che migliorarlo del 5% li porterebbe a tagliare il traguardo in 14,9 secondi. Ecco perché non si può parlare di un risultato positivo e chi lo fa o non è in buona fede o non conosce il nostro mondo».
Più o meno della stessa opinione è Piero Carlomagno, presidente dell'Unione dei Concessionari del Gruppo Fiat che ha aggiunto: «Il 2014 ha registrato la sua timidissima ripresa soprattutto nel canale noleggiatori. Aziende che non hanno più potuto rimandare il rinnovo dei rispettivi parchi».
La Federazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia rileva come i modesti volumi di vendita rendano insostenibili i bilanci delle Concessionarie che nei primi dieci mesi dell'anno hanno dovuto attingere agli ammortizzatori sociali per un totale di 20.760.000 ore. Secondo i rappresentanti dei concessionari «Fino ad oggi è mancata una reale e seria presa d’atto da parte del Governo e siamo fermi agli interventi ispirati al rigore, che hanno finito per rendere la situazione del nostro settore ben più grave dell’andamento economico, pur molto critico, del Paese».
Conclude Pavan Bernacchi: «In attesa che il Governo dia delle risposte concrete - che non vogliono dire solo prendere in considerazione eventuali incentivi ma, per esempio, ridurre la tassazione su chi acquista e utilizza un autoveicolo - siamo pronti per la riapertura del Motor Show di Bologna. Una grande kermesse, quest’ultima, che può contribuire a restituire all'automobile il suo ruolo prioritario di mobilità, status symbol, sicurezza ed ecologia sostenendo in modo determinante l'economia italiana e l'occupazione».
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