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«Se aumenta la produttività aumenteremo i salari»: le promesse di Marchionne
25/10/2010
di Michele Formichella
Fanno molto discutere le dichiarazioni dell´Amministratore delegato: «Senza l´Italia la Fiat starebbe meglio»
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Fabio Fazio intervista l'Amministratore Delegato della Fiat Sergio Marchionne e tutta la stampa riprende la puntata di Che tempo che fa. Per recuperare e commentare le parole del manager in maglione italo-canadese, che sono state in effetti molto forti.
«L'Italia si trova al centodiciottesimo posto su 139 per quanto riguarda la produttività e al 48esimo per la competitività del sistema industriale – inizia il suo show Marchionne – negli ultimi 10 anni il nostro Paese non ha saputo tenere il passo, ma non è colpa dei lavoratori». Questo il primo argomento.
E difatti come potrebbe essere colpa dei lavoratori che rispetto ai colleghi tedeschi, ad esempio, a parità di condizioni, pur pagando meno tasse (comunque oltre il 40% sul salario) percepiscono stipendi comunque più bassi?
«Senza l'Italia la Fiat starebbe meglio – rincara la dose l'Ad, che spiega – dei 2 miliardi di euro di utile previsto per quest'anno nemmeno un euro arriva dal nostro Paese: non si può continuare a gestire in perdita». E poi evidenzia come tanti altri sarebbero già andati a produrre all'estero.
Come del resto la Fiat fa già da anni, senza considerare che l'azienda del Lingotto, pur non potendo contare – come dice Marchionne – sugli introiti derivanti dalle vendite in Italia, ha fatto in passato più volte beneficiato di aiuti di Stato, almeno fin quando la Comunità europea ancora li consentiva.
In ultimo Marchionne apre al confronto: «Noi siamo disposti ad aumentare i salari a patto che aumenti la produttività» e a patto che i sindacati garantiscano la stabilità della produzione negli stabilimenti, lungo la strada indicata dal patto votato dai lavoratori di Pomigliano.
Uno spiraglio di luce che sarebbe di certo considerato con maggiore attenzione dai lavoratori se ci fosse qualche garanzia in più: perché non aumentare in parte i salari subito e – se si centra l'obiettivo produttività – caricare il resto in busta paga in maniera graduale?
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