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Chrysler: rinasce il marchio americano
31/01/2011
di Grazia Dragone
Il costruttore aumenta la propria quota di mercato e riduce il gap con le concorrenti
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Risultati positivi per il costruttore americano Chrysler, che sembra aver trovato nella fusione con Fiat la propria ricetta contro il fallimento, che rappresentava fino a qualche tempo fa l’unica soluzione all’orizzonte.
L’ad Sergio Marchionne non nasconde la propria soddisfazione commentando con un lapidario “Oltre le aspettative” i risultati ottenuto dal costruttore americano, che prevede di chiudere il 2011 con un utile netto per 0,2-0,5 miliardi di dollari e ricavi per 55 miliardi di dollari.
“Abbiamo mantenuto la promessa di lanciare 16 nuovi veicoli negli ultimi 12 mesi”, ha aggiunto Marchionne. “Questi veicoli sono la testimonianza della rinascita di Chrysler. Dati i positivi commenti ricevuti, possiamo dire che quanto conseguito da Chrysler lo scorso anno, sia sul fronte dei prodotti sia su quello finanziario, hanno superato le attese. Il nostro lavoro non è finito, abbiamo ancora molto da fare per adempiere agli obiettivi del piano quinquennale”.
Le vendite mondiali di Chrysler, di cui la Fiat controlla il 25%, hanno toccato quota 347.000 nel quarto trimestre, in calo del 7% rispetto alle 401.000 unità del terzo trimestre. Inoltre, il gruppo automobilistico annuncia una perdita netta nel 2010 di 652 milioni di dollari, contro i 1,228 miliardi di dollari di oneri di interessi sul debito, mentre i profitti operativi si attestano a 763 milioni di dollari, in crescita rispetto al pareggio di bilancio annunciato 12 mesi fa. Il cash flow è positivo per 1,4 miliardi di dollari, migliore di oltre 2 miliardi rispetto alle previsioni, mentre il totale della liquidità disponibile del gruppo sale a 9,6 miliardi di dollari. Chrysler ha venduto 1,516 milioni di auto nel 2010, aumentando la propria quota di mercato americano, passando a 9,2% dall’8,8% del 2009.
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