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Il Governo deciso ad andare avanti in Val di Susa


03/03/2012

di Giovanni Iozzia

Il collegamento Lione-Torino definito strategico per l’economia italiana e Monti ribadisce che non sarà tollerata alcuna forma di violenza


Il Governo deciso ad andare avanti in Val di Susa [ Val di Susa ] - «Il collegamento ad alta velocità tra Lione e Torino si farà». Lo ha ribadito il presidente del Consiglio Mario Monti. La dichiarazione è giunta al termine dell’incontro che si è svolto a Palazzo Chigi dopo le manifestazioni che si sono tenute in Val di Susa nei giorni scorsi.

«L'osservatorio Torino-Lione – ha ricordato Monti - ha tenuto 182 riunioni. Il progetto iniziale è stato profondamente modificato per tenere conto di questa lunga fase di ascolto. Quest'opera è sostenibile dal punto di vista ambientale».
«I benefici economici sono rilevanti – ha aggiunto il premier -, si dimezzano i tempi di percorrenza, si genera lavoro e occupazione sul territorio e alla luce di tutto ciò il Governo ha deciso di confermare con piena convinzione il proprio impegno per la realizzazione tempestiva dell'opera».

Ma «sarà contrastata ogni forma di violenza» ha affermato Monti che ha continuato: «Ci sono state in questi giorni manifestazioni di protesta con forme di violenza. Vorrei essere chiaro: la libertà di espressione del pensiero è un bene fondamentale, lo Stato è impegnato a tutelare questo bene, ma non sono consentite forme di illegalità e contrasteremo ogni forma di violenza. Siamo impegnati in tutti i campi a superare blocchi e resistenze, anche legittimi, che vengono da categorie particolari e che noi abbiamo il dovere di superare. E anche questo blocco di una grande opera è da vedere in quest'ottica».

La risposta dei No Tav arriva per bocca di uno dei loro leader. «Caro Monti – ha detto Walter Perino -, se credi con le tue dichiarazioni di poter convincere l'Italia sappi che la Val di Susa non si arrenderà mai. Quindi dai al ministro Cancellieri ordini affinché mandi le forze dell'ordine ad arrestarci tutti ora in questo momento perché altrimenti non ci fermeremo mai».

Il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri ha sottolineato che «La Tav è un'opera fondamentale» e non ci sono margini». «Margini non ce ne sono – ha detto -: l'opera è di valore fondamentale per il Paese, e non solo per il Piemonte e fa parte di impegni presi con il l'Europa».
Il Commissario governativo per la realizzazione del collegamento Lione-Torino, Mario Virano, ha ribadito che non esiste alcun pericolo per la salute per gli abitanti della zona. Inoltre ha sottolineato che è solo una minoranza della popolazione che non vuole la linea ad alta velocità.

Intanto, mentre la protesta dei No Tav dilaga in tutta l’Italia (hanno bloccato anche l’autostrada Palermo-Catania, in Sicilia dove i treni per percorrere 200 chilometri impiegano 6 ore), i sindaci di 15 comuni dell’alta Val di Susa stanno organizzando una marcia in favore del collegamento.
«Non possiamo più accettare in silenzio, stanno distruggendo l'economia e il turismo della Valle». Ha dichiarato Renzo Pinard sindaco di Chiomonte, che è stato oggetto di minacce e non più muoversi liberamente nella Valle.
«Il movimento – afferma Pinard - deve garantirci il diritto di scendere in strada. Saremo come la marcia dei 40 mila che trentadue anni fa tolse l'assedio dei sindacati alla Fiat di Torino. Non siamo i sindaci Sì Tav. Di certo non possiamo accettare che i cantieri siano aperti solo sulla carta, dove sono gli operai che dovrebbero lavorare? Noi siamo contro le proteste violente del movimento No Tav».
L’economia in Val di Susa è infatti bloccata con enormi difficoltà per tantissimi lavoratori come, ad esempio, i 290 della Sitaf, la società che gestisce l'Autofrejus, che sono da tempo in cassa integrazione.


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