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Giungla urbana, lo stress da traffico che colpisce 6 italiani su 10
12/03/2010
di Fabiana Muceli
Legambiente: si dorme meno e si litiga di più. Vivere in città diventa una lotta per la sopravvivenza
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Come ci ha ridotti la metropoli, per citarne una. Questa spietata giungla urbana che ci fa litigare ed esasperare nella circolazione quotidiana sulle strade delle nostre città. Un mal comune, senza mezzo gaudio, che ha persino un nome: stress da traffico. Sono i dati dell'ultima ricerca di Legambiente a dirci che si dorme meno e si litiga di più. Rumore, insonnia e polveri sottili sarebbero un cokctail micidiale per i nostri nervi e minerebbero la nostra salute ogni giorno.
Il risultato? Episodi poco simpatici di microconflittualità che coinvolgono 6 italiani su 10. Stare in coda bloccati nel traffico, ad esempio, stimola la litigiosità e gli scontri verbali per il 61% degli italiani. Una sorta di valvola di sfogo che, quando va bene, porta a suonare nervosamente il clacson e a rivolgere parole non proprio gentili verso i vicini d'auto. Nella peggiore delle ipotesi, si arriva ad attaccare briga nel vero senso del termine. Del resto l'abitacolo dell'auto è ormai diventato una seconda casa, stando a quanto ci raccontano i dati diffusi da Legambiente: un italiano trascorre oltre un'ora al giorno in colonna sulle strade viaggiando a una velocità da lumaca. A Roma il tempo passato al volante è di 74 minuti al giorno, a Napoli e Torino è di 63 e 62 minuti, a Milano un'ora, a Palermo e Genova 58 e 53 minuti. Si parla di 25 km all'ora di media, con il trofeo di lentezza che va a Palermo e ai suoi 20 km orari di blanda circolazione, mentre i più veloci sono i torinesi: “ben” 26 km orari di passo medio.
A tutto questo, si aggiunge l'inquinamento acustico, i rumori del traffico che fanno dormire circa 30 minuti in meno i 20 milioni di italiani che abitano nelle medie e grandi aree urbane. E poi ancora l'obesità, un allarme rosso per i metropolitani abituati ormai a una cattiva alimentazione. Oltre che alla sedentarietà e alla dipendenza dall'automobile che, secondo Legambiente, contribuirebbe all'aumento dei cittadini in sovrappeso. La questione si fa seria quando si arriva a parlare di polveri sottili, mine vaganti che attentano alla salute. I dati sono impressionanti: 57 città italiane su 88 superano il limite di Pm10 previsto dalla legge. Bandiera nera per Napoli, Torino, Ancona, Ravenna, Milano, Roma e Venezia. La città non solo compromette la salute dei residenti, ma può essere una trappola mortale. Nel 2008, sulle strade urbane si sono verificati 168.088 incidenti, in pratica il 76,8% del totale, che hanno causato 228.325 feriti e 2.076 morti. Numeri davvero altissimi e preoccupanti, che hanno spinto Legambiente a rivolgere un appello agli amministratori delle città, esortandoli alla ricerca di soluzioni più sicure per la circolazione nelle strade urbane.
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