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Formula 1 e ambiente: il vero problema è la logistica
15/03/2025
di Catia Scalera
GP Australia Qualifiche. Le gare di F1 impattano davvero sull’ambiente?
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La Formula 1, come molte altre attività umane, ha un impatto ambientale significativo. Infatti, secondo la stima della FIA (Federation Internationale de l’Automobile), genera circa 250.000 tonnellate di CO₂ all’anno. Questo valore comprende non solo le emissioni prodotte dalle monoposto durante i weekend di gara, ma anche l’impatto legato alla logistica dei Team, che percorrono fino a 100.000 km annui per spostare attrezzature e personale in tutto il mondo, affinché la Formula 1 dia il meglio ai suoi spettatori.
Secondo le stime, oltre 200.000 tonnellate di CO₂ emesse dalla Formula 1 derivano principalmente dalla logistica. Circa il 50% dell’impatto ambientale è causato dai frequenti spostamenti via terra, aria e mare, necessari per trasportare attrezzature, strumenti e materiali indispensabili ai team nei box durante ogni gara.
Un altro 30% delle emissioni proviene dai viaggi del personale, che comprendono spostamenti di tecnici, piloti, membri dei team e sponsor. Il continuo utilizzo di voli internazionali e altri mezzi di trasporto da parte di tutti gli addetti ai lavori porta a un’impronta di circa 70.000 tonnellate di CO₂.
Le fasi di produzione delle monoposto incidono invece per circa il 20% del totale, un dato che include l’energia e le risorse impiegate per costruire le vetture da competizione. Infine, gli stessi eventi di gara, comprendenti consumo energetico, gestione dei rifiuti e altre attività legate al Gran Premio, rappresentano una quota leggermente inferiore al 10% delle emissioni totali.
Sorprendentemente, diversamente dalla concezione comune, le Monoposto in sé contribuiscono in modo minimo: il loro impatto diretto sulle emissioni di CO₂ è del solo 1%. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla progressiva riduzione del consumo di carburante. Fino al 2014, infatti, ogni monoposto utilizzava oltre 160 kg di benzina per gara. Con l’introduzione delle nuove regolamentazioni della FIA, il limite è stato abbassato a 100 kg per gara, con l’obiettivo di scendere a 70 kg entro la stagione 2026.
Un altro elemento critico riguarda il consumo energetico delle squadre e la gestione degli eventi, che comportano un’impronta ecologica significativa. A ciò si aggiunge la produzione di una grande quantità di rifiuti, alcuni dei quali richiedono processi davvero complessi di smaltimento.
Per ridurre questo impatto, si stanno valutando strategie come la riprogettazione del calendario di gara, con l’obiettivo di accorpare le gare in blocchi geografici e diminuire così gli spostamenti intercontinentali, svolgendo dunque le gare in luoghi ben precisi e ravvicinati tra loro.
L’evoluzione dei motori ibridi in Formula 1
Uno dei temi centrali del dibattito sulla sostenibilità della Formula 1 riguarda l’evoluzione delle motorizzazioni ibride. L’obiettivo è rendere le monoposto più efficienti, con un bilanciamento tra motore termico ed elettrico che, sebbene non sia esattamente diviso a metà, vedrà comunque una maggiore spinta della componente termica. Si prevede infatti che il motore a combustione continuerà a generare circa il 60-70% dell’energia necessaria, mentre la parte elettrica si occuperà principalmente di recuperare energia durante la frenata e di migliorare la fase di accelerazione.
In questo contesto, il sistema MGU-K (Motor Generator Unit-Kinetic) avrà un ruolo sempre più rilevante, incrementando la sua potenza dagli attuali 130 kW a 350 kW entro il 2026. Diversamente, il MGU-H, che sfrutta il calore dei gas di scarico, verrà abbandonato, semplificando il funzionamento delle Power Unit. Oltre all’efficienza dei motori, la Formula 1 sta investendo anche in strategie di riciclo, in particolare per le batterie, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impronta di carbonio.
Un altro tassello fondamentale sarà l’adozione di biocarburanti sostenibili, che dal 2026 diventeranno la fonte di alimentazione principale delle monoposto. Questi carburanti verranno prodotti a partire dai rifiuti urbani e dalla biomassa non alimentare, riducendo così l’impatto ambientale dei combustibili tradizionali. Tuttavia, il costo potrebbe aumentare drasticamente, passando dagli attuali 11 euro al litro fino a 170 euro. Questo accade perché ridurre l’impatto ambientale richiede tecnologie più avanzate e processi di produzione più complessi, che inevitabilmente fanno lievitare i costi.
I biocarburanti e i motori ibridi rappresentano un progresso verso un minore impatto ambientale, ma senza una riorganizzazione della logistica, la riduzione complessiva delle emissioni resterà un obiettivo difficile da raggiungere e un traguardo molto lontano.
GP Australia - Qualifiche e Pole Position
Domani prenderà il via il primo appuntamento del Circus di Formula 1 2025-2026 nel Gran Premio d'Australia, in griglia di partenza prima fila tutta McLaren con Lando Norris in Pole Position seguito dal compagno di Team Oscar Piastri, terzo posto per il campione del mondo della passata edizione Max Verstappen. Indietro le Ferrari con Charles Leclerc solo settimo, seguito a ruota da Lewis Hamilton. Appuntamento per la gare alle ore 5:00 AM in Italia, che vinca il migliore.
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