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Fca e Renault verso la fusione


28/05/2019

di Giovanni Iozzia

La nuova società diventerebbe uno dei maggiori leader mondiali nel settore automobilistico


Fca e Renault verso la fusione Fiat Chrysler Automobiles e Groupe Renault verso la fusione. La casa torinese ha infatti inviato una lettera non vincolante al Consiglio di Amministrazione dell'azienda francese proponendo la fusione delle rispettive attività al 50 per cento.

La proposta di Fca avviene a seguito di una serie di dialoghi operativi tra le due società per identificare prodotti e ambiti geografici in cui sarebbe possibile una collaborazione, in particolar modo nello sviluppo e nella commercializzazione di nuove tecnologie.

Entrambe le aziende sono infatti giunte alla conclusione che «una più ampia collaborazione migliorerebbe sostanzialmente l'efficienza del capitale e la velocità nello sviluppo dei prodotti. Il razionale dell'aggregazione è anche rafforzato dal bisogno di prendere decisioni coraggiose per cogliere su larga scala le opportunità che si sono create nel settore automobilistico in campi come la connettività, l'elettrico e i veicoli a guida autonoma».

La proprietà della nuova società sarà detenuta per il 50% dagli azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault.
La fusione porterà alla nascita del terzo più grande Original Equipment Manufacturer del mondo con 8,7 milioni di veicoli venduti e una forte presenza di mercato nelle regioni e nei segmenti chiave.
La fusione non comporterà la chiusura di nessun stabilimento. Dal punto di vista geografico, in base alle vendite globali di Fca e di Groupe Renault del 2018, la nuova società sarebbe la quarta nel Nord America, la seconda in Emea e la prima in America Latina e avrebbe maggiori risorse necessarie per accrescere la propria presenza nella regione Apac. I ricavi ipotizzati della nuova società risultante dalla fusione sarebbero quasi 170 miliardi di euro con un utile operativo di oltre 10 miliardi e un utile netto di oltre 8 miliardi.

Il Consiglio di Amministrazione di Fca «crede fermamente che l'aggregazione, che avrebbe la dimensione, l'esperienza e le risorse per destreggiarsi con successo nell'industria automobilistica in rapida evoluzione, creerebbe nuove opportunità per i dipendenti di entrambe le società e per i principali stakeholder».

«La proposta di fusione ufficialmente presentata dai vertici di Fca al gruppo Renault – afferma Roberto Russo, amministratore delegato di Assiteca Sim - rappresenta l’ultimo tassello del progetto disegnato dal visionario Sergio Marchionne nel lontano 2004, quando dichiarò che nel mercato dei produttori automobilistici ci sarebbe stato spazio solo per pochi produttori molto forti i quali sarebbero stati in grado di aumentare i margini facendo economie di scala e di investire enormi somme di denaro nella ricerca e nelle nuove tecnologie, che nel caso delle auto sono particolarmente costose e complesse».

«Se l’operazione di fusione tra FCA e Renault dovesse dunque andare in porto – continua Russo -, nascerebbe il terzo gruppo automobilistico al mondo (all’interno del quale ciascuna società peserebbe per il 50%) con 8,7 milioni di veicoli prodotti su base annua, leader mondiale nelle tecnologie EV, nei marchi premium, nei suv, nei pickup e nei veicoli commerciali. Il nuovo colosso dell’auto avrebbe una presenza globale più ampia e più bilanciata rispetto a quella che ciascuna società ha oggi individualmente; le due società sono infatti molto complementari, in quanto Renault è praticamente assente nel Nord America e la presenza di Fca in Europa rispetto al gruppo francese è del tutto marginale».

«Si prevedono – conclude Russo - 5 miliardi di sinergie di costi post fusione (Marchionne docet) e, poiché la capitalizzazione attuale di Fca antecedente l’annuncio è superiore di circa 2,5 miliardi di euro rispetto a quella di Renault, è previsto lo stacco di un dividendo straordinario di pari entità a favore degli azionisti della casa italo americana prima dell’eventuale operazione straordinaria, per garantire un rapporto di concambio paritetico tra i due futuri azionisti. In termini di valore per gli azionisti di Fca questa operazione rappresenta la conferma dell’attuale forte sconto tra prezzo di mercato e valore intrinseco del gruppo guidato da Mike Manley che, in un’ottica di medio/lungo termine, ha le potenzialità per raggiungere un prezzo per azione superiore a 20 euro, senza tenere in considerazione gli enormi vantaggi che deriverebbero dal matrimonio con Renault».


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