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La Ferrari in vendita?
16/11/2010
di Giovanni Iozzia
L’indiscrezione giunge dagli analisti di Morgan Stanley. La Fiat otterrebbe così le risorse per acquisire il controllo della Chrysler
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Il progetto sarebbe quello di vendere Ferrari e Magneti Marelli per ottenere le risorse necessarie per aumentare la quota di proprietà della Chrysler e poi fonderla con Fiat Auto. E’ questa la strategia che è emersa da quanto dichiarato dall’amministratore del Lingotto, Sergio Marchionne, parlando alla riunione, che si è tenuta venerdì scorso a Torino, alla quale hanno partecipato anche Alfredo Altavilla e Harold Boyanovsky, futuri Ceo (Chief Executive Officer) di Fiat Industrial.
Gli argomenti affrontati nell’incontro dovevano essere assolutamente riservati ma alcuni di coloro che vi hanno partecipato hanno fatto trapelare l’indiscrezione e la Borsa, alla riapertura di lunedì, ha subito risposto in maniera positiva all’eventuale progetto e le azioni della Fiat hanno registrato un rialzo del 3% arrivando a 13,37 euro, un massimo che non veniva raggiunto dall’ormai lontano giugno 2008.
L’indiscrezione, ad essere precisi, è giunta dall'analista di Morgan Stanley, Stuart Pearson che afferma di avere colto un «messaggio chiaro e cioè che Fiat e Chrysler diventeranno una sola società. Una Ipo (cioè Initial Public Offering, offerta pubblica iniziale, indica un'offerta al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato) della Ferrari e la cessione della Marelli potrebbero avvenire prima della fusione tra Fiat e Chrysler».
Da Torino, però, non è giunta né una conferma né una smentita. L’unica voce confermata è la richiesta da parte della Volkswagen di acquistare l’Alfa Romeo alla quale Marchionne ha risposto: «La Fiat la cederà solo a un prezzo elevato».
In ogni caso, una maggiore integrazione tra Fiat Auto e Chrysler è uno dei punti di forza del programma di Marchionne. In questo momento il marchio torinese possiede il 20% della casa di Detroit e potrebbe arrivare al 35% entro la fine del 2011 senza particolari esborsi. Questo, però, dipenderà dal successo di alcune operazioni sul mercato americano a cominciare dalla messa in vendita della Fiat 500. Dal 2013 la Fiat potrebbe acquisire un altro 16% con una cifra variabile il cui ammontare deriverà dalla dall’eventuale quotazione in Borsa della Chrysler. Ed è questo il motivo per cui qualche ramo della Fiat potrebbe essere messo in vendita. Adesso, dunque, c’è da aspettarsi altri scorpori, dopo quello già attuato tra settore auto e il resto.
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