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Fiat: debutta in borsa il doppio titolo
03/01/2011
di Grazia Dragone
Atteso da oggi il giudizio dei mercati dopo lo scorporo della società, ancora alle prese con il nodo Fiom
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Fiat Spa e Fiat Industrial, le due anime del Lingotto, scendono in campo a Piazza Affari per raccogliere i consensi sperati. Nel giorno del loro debutto in Borsa, entrambe sono riuscite a mettere a segno un prezzo combinato di poco superiore all'ultimo valore del titolo rilevato prima dello scorporo, risalente all’ultimo giorno del 2010, in cui il titolo Fiat aveva chiuso a 15,43 euro evidenziando un rialzo del 2,94%.
Intorno alle 10,30 Fiat Spa, che raggruppa il settore auto, ha segnato un prezzo di 7,035 euro dopo un'apertura a 6,9, con circa 18,6 milioni di pezzi scambiati; mentre Fiat Industrial, la società cui fanno capo camion, macchine agricole e movimento terra, tratta a 8,78 euro, dopo un prezzo di apertura di 9 euro, con volumi intorno ai 12,4 milioni di pezzi.
Alessandro Frigerio, portfolio manager di RMJ ha visto confermate le attese, dichiarando in una nota che: “Gli scambi sono piuttosto in linea con quanto mi aspettavo. Le negoziazioni su Fiat sono più volatili di quelle su Fiat Industrial dato che è più difficile valutarla alla luce dell'outlook più incerto”.
Credit Suisse guarda con interesse all’evoluzione del marchio italiano, considerando Fiat Industrial l'asset migliore sia in termini di valutazione relativa che di visibilità degli utili. Altrettanto buone le valutazioni di Centrobanca, che in uno studio del 23 dicembre, ha visto nei riguardi di Fiat Industrial una forza di attrazione maggiore nel breve termine, mentre nel lungo termine è Fiat Auto a detenere un potenziale più elevato.
In una giornata cruciale per la Fiat, Sergio Marchionne, presidente di Fiat Industrial, dichiara che: “Abbiamo il dovere di stare al passo con i tempi e di valorizzare tutte le nostre attività”. Ed ancora: “Di fronte alle grandi trasformazioni in atto nel mercato non potevamo più continuare a tenere insieme settori che non hanno nessuna caratteristica economica e industriale in comune. Questo è un momento molto importante per la Fiat, perché rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza”. Marchionne esprime anche commenti poco lusinghieri nei confronti di Fiom, rea di avergli chiesto una presentazione più dettagliata del piano industriale italiano. Più soft i toni nei confronti del governo, che ha garantito il proprio appoggio al marchio torinese.“Se al referendum vincono i no”, ha detto, “non faremo alcun investimento”. Aggiungendo che: “La Fiat è capace di produrre vetture con o senza la Fiom”.
Le prospettive per il futuro vedono la Fiat crescere ancora negli Usa, aumentando probabilmente la propria quota all’interno di Chrysler. “E' possibile”, dice Marchionne, “che si salga sopra il 50% di Chrysler se Chrysler decide di andare in Borsa nel 2011. Possibile ma non probabile”.
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