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Acquisizione Pininfarina: si delle banche a Bollorè
14/07/2011
di Gianni Lo Russo
Il piano Bollorè ha convinto le banche creditrici. Intanto le quote azionarie Pininfarina sono in rialzo a Piazza Affari
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Sembra sempre più imminente il passaggio dell’azienda torinese Pininfarina al finanziere bretone Vincent Bollorè dopo che le banche hanno dato il via libera all’acquisizione delle quote di maggioranza.
I rapporti fra Bollorè e Pininfarina si sono consolidati a seguito dell’accordo dell’agosto 2008 fra la società italiana e le sette banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Banca UniCredit, Italease, Ubi, Banca Mps, Fortis e Selmabipiemme) circa la ridefinizione del debito di 600 milioni di euro.
La prima tappa di avvicinamento alla famiglia Pininfarina da parte di Bollorè è avvenuta con l’acquisizione della joint venture per la produzione di auto elettriche. Mediante un accordo industriale di circa trenta milioni di euro in tre anni, Bollorè è riuscito ad affittare l’impianto Pininfarina per la produzione delle Bluecar, auto alimentate da batterie a polimeri di litio. Nel corso del tempo, l’azienda diretta da Vincent Bollorè ha incrementato in maniera sempre maggiore il suo capitale di investimento giungendo così alla quasi acquisizione dello storico marchio italiano.
La stretta collaborazione tra le due aziende ha inizio nel 2008 con la produzione della prima auto elettrica, denominata Pininfarina B0 e presentata dapprima al Salone di Parigi 2008 e successivamente in veste ufficiale al Salone di Ginevra del marzo 2009.
Il processo di acquisizione della società torinese prevede solo la concreta formalizzazione della proposta d’acquisto da parte di Bollorè. La proposta per rilevare la quota di maggioranza potrebbe già arrivare dal prossimo mese di agosto. La conclusione di questa vicenda permetterebbe alla azienda italiana di lasciarsi alle spalle 4 anni di incertezza e gli darebbe l’opportunità di riprendere la sua attività produttiva riguardando nuovamente al futuro.
Nel frattempo, le azioni Pininfarina hanno fatto registrare un discreto balzo in avanti a Piazza Affari. Il titolo azionario è entrato in asta di volatilità con un rialzo teorico dell’11,71% e sono 18 mila i pezzi passati di mano. Il rialzo delle quote azionarie in borsa è dovuto all’imminente passaggio di proprietà dell’azienda a Bollorè, ma a tuttora la famiglia Pininfarina detiene ancora il 77,289% delle quote di maggioranza.
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