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La Fiat sotto esame a Detroit
09/01/2012
di Gianluca Maxia
Aperto al pubblico a Detroit il più importante Salone dell´Auto degli Stati Uniti; molto importante per il gruppo Fiat-Chrysler, perché verrà presento il primo vero frutto della collaborazione tecnica tra le due aziende
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[ Detroit ] - Lunedì, alle 8.45 ora di Detroit, Reid Bigland, responsabile del marchio Dodge e delle vendite di tutti i brand sul mercato Usa, presenterà la nuova Dodge Dart, berlina media basata sulla piattaforma dell'Alfa Romeo Giulietta modificata e adattata alle esigenze Usa. La Dodge Dart è in grado di percorrere 40 miglia per gallone (circa 17 chilometri per litro), una performance che in Europa non è molto speciale ma che negli Usa la classifica tra le auto a basso consumo; per questo la sua omologazione, nei giorni scorsi, ha fatto scattare il cosiddetto “Ecological event” che in base al contratto firmato nel 2009 con il Governo Usa ha consentito alla Fiat di ottenere un 5% addizionale di Chrysler.
La nuova Dodge Dart non è solo la sostituta della “opaca” Caliber, ma è importante perché è la prima macchina del ramo Usa del Lingotto a utilizzare una piattaforma italiana. Nella fattispecie si tratta della versione “wide”, cioè ampliata del noto pianale “Compact” che ha debuttato su Alfa Romeo Giulietta. Ecco, dunque, che le sinergie tra Chrysler e Fiat diventano una osmosi, anzi un vero scambio bidirezionale. La Dart, infatti, cela sotto le vesti molto made in Italy: non solo il pianale ma anche i motori a benzina della famiglia MultiAir, nei cui ranghi arriva anche un'unità di 2,4 litri, ovvero un motore americano migliorato con la ”premiata” tecnologia italiana per la gestione delle valvole di aspirazione. Ma non basta: la Dodge prefigura un primordiale identikit della prossima Alfa Romeo Giulia e dunque la nascita di questa berlina ha una valenza globale e italiana.
Tra le altre novità dell'intesa Fiat-Chrysler ci saranno anche: una piccola Jeep attesa a Mirafiori per fine 2013 e la Maserati Kubang, costruita nello stesso stabilimento della Jeep Grand Cherokee. Il Kuban sarà bastato sulla Jeep Grand Cherokee, ma avrà sotto il cofano il 4.7 litri di origine Ferrari. Ci sarà anche una versione Diesel del suv, a garantire volumi di vendita considerevoli. Volumi su cui punta la comune strategia, infatti a Detroit sarà annunciato che proprio la fabbrica di Jefferson North, a Detroit, passerà a tre turni giornalieri nel 2013
La rassegna di Detroit sarà anche l'occasione di valutare le prospettive per il 2012 del mercato Usa, che dovrebbe conservare l'andamento positivo dell'anno scorso: secondo le previsioni pubblicate da Ferdinand Dudenhoeffer, uno dei maggiori esperti tedeschi del settore auto, l'Europa occidentale perderà quest'anno 670mila unità a 12,1 milioni (pari a un calo del 5,2%), mentre gli Stati Uniti dovrebbero guadagnarne circa 720mila a 13,5 milioni. Speriamo che questi nuovi prodotti riescano nell'intento di compensare le minori vendite registrate e stimate in Europa.
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