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Bici elettriche Made in Italy? Si grazie


02/11/2013

di Maura De Sanctis

L´azienda Wayel, del gruppo Termal di Giorgio Giatti, lascia la Cina e torna a Bologna


Bici elettriche Made in Italy? Si grazie La Wayel ha deciso di abbandonare la Cina e di tornare a Bologna dove produrrà con un investimento di circa 12 milioni di euro, bici elettriche ad alto contenuto tecnologico. L’inizio dei lavori per la costruzione dello stabilimento, che si estenderà su una superficie di circa 7.100 metri quadrati, è previsto per il 2014, l’inaugurazione invece avverrà probabilmente l’anno successivo. La decisione rappresenta dunque un segnale positivo non solo per il Made in Italy ma per l’intera economia nazionale che come ben sappiamo ha subito duri colpi negli ultimi anni.

La nuova linea di prodotti prevede il debutto della Solingo, un cityrunner elettrico realizzato in collaborazione con Rinnova, spin off dell’Università. Sulla bici sarà installato un mini-impianto a energia solare in grado di alimentare anche una batteria di riserva. Le previsioni del vicepresidente di Wayel, Luca Destro, sono di circa 35.000 veicoli all’anno, ovvero una produzione del 25% in più rispetto alla media del settore.

Le versioni previste sono cinque e grazie alla batteria di riserva non si rischia di rimanere a piedi. I tecnici hanno lavorato sodo anche per migliorare le prestazioni e l’autonomia del veicolo che nella configurazione più avanzata, arriva a ben 115 chilometri a ricarica. L’azienda, partendo da una maggiore attenzione ai consumi energetici e al rispetto per l’ambiente, ha deciso di investire tempo e denaro in un progetto ad elevato contenuto tecnologico che possa rappresentare per gli italiani e non solo, una soluzione alternativa di mobilità ma soprattutto poco costosa: per la Solingo il prezzo sarà di € 1.850 euro.

Ma i vantaggi delle bici elettrica sono tanti tra cui la non necessità del bollo, si può circolare ovunque anche nei centri storici, ci sono gli incentivi e soprattutto consuma poco: solo 0,50 centesimi per 100/km. Con il ritorno del brand in Italia, le prospettive di sviluppo della Green Economy appaiono dunque sempre più promettenti.


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