La casa svedese ha deciso di puntare sulle moto stradali, e nel 2014 all’EICMA presenta la Vitpilen 401, poi è stato il turno della 701, e quest’anno all’EICMA ha presentato la 401 in versione definitiva, cioè quella che nel 2017 verrà messa in produzione. La Vitpilen 401 è una moto leggera e minimale nel look, ma creata con una grandissima passione e maniacale cura del dettaglio. È il classico esempio di “lessi is more”. La linea è ricercata e semplice allo stesso momento. Il faro ha un design di grande impatto e intorno è circondato da dettagli, come il quadro strumenti, che ne riprendono il design piatto e circolare, infondendo così una sensazione di compiuta precisione, quasi una perfetta armonia del semplice.
Su questa moto nessun componente è estremo o iconico se preso in considerazione da solo, ma se si osserva la moto nella sua interezza, si viene subito colpiti dritto al cuore. C’è qualcosa di profondamente netto nel suo stile, ma non è facile individuare lo stile della Vitpile 401; forse perché è un’interpretazione nuova per il concetto di naked. E questo è il complimento più grande che si possa fare ad una naked, visto che è il genere in cui ormai si è visto di tutto, e sembrava che nulla di innovativo potesse giungere all’orizzonte.
Una moto, però, non è solo aspetto, ma anche emozioni alla guida. Per ora ci sono solo i numeri dichiarati dal costruttore: il motore è un leggero monocilindrico 4 tempi, che pesa solo 36 kg, di 375 cc capace di erogare una potenza massima di 44 CV a 9.000 giri/minuto e 37 Nm di coppia massima a 7.000 giri/minuto. Ha una distribuzione a doppio albero a camme in testa e utilizza un contralbero di bilanciamento per ridurre al minimo le vibrazioni. Il comando ride-by-wire, abbinato ad un corpo farfallato da 46 mm, consente una completa gestione elettronica del motore, che rientra nella normativa antinquinamento Euro 4.
Il telaio è realizzato con tubi idroformati in acciaio legato al cromo-molibdeno, ed è abbinato ad una forcella a steli rovesciati da 43 mm e ad un mono ammortizzatore, entrambi marcati WP. L’impianto frenante è formato da un disco anteriore da 320 mm, con una pinza ad attacco radiale a quattro pistoncini, e da un disco posteriore da 230 mm con una pinza flottante a singolo pistoncino; il tutto sorvegliato dall’impianto ABS Bosch a due canali. Il tutto per un peso dichiarato di 149 kg. Si direbbe la ricetta dell’agilità e della buona guida senza ricorrere ad elettronica super sofisticata per gestire potenze molto elevate e pesi troppo importanti. E’ nata una stella?
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