Una gara ricca di emozioni nella 60^ Coppa Selva di Fasano, in provincia di Brindisi. La vittoria finale è andata a Domenico Scola a bordo della monoposto Osella FA30 con 3000 di cilindrata. Il suo bolide è stato praticamente perfetto in una gara che non dava nulla per scontato. Il pilota si è giocato il tutto per tutto fino all’ultima corva sfidando il sassarese Omar Magliona a bordo di una monoposto Norma M20FC con stessa cilindrata del vincitore. Magliona si era aggiudicata la vittoria nel 2016 dopo il crash di Domenico Scola. Quest’ultimo però quest’anno si è riscattato alla grande fissando anche il nuovo record del tracciato con il tempo di 2:04.016’ in Gara 1, che ha abbassato ulteriormente il crono di 1”51 rispetto al tempo record del 2012 del toscano Simone Faggioli.
Buono anche il tempo di Domenico Cubeda su Osella FA30 che in Gara 1 deteneva la terza posizione, ma in Gara 2 è stato costretto al ritiro dopo avere fatto segnare il secondo intertempo, lasciando pista libera al veterano Nappi Pietro della Scuderia Vesuvio che ha conquistato il gradino più basso del podio sempre su Osella FA30. La seconda posizione è andata meritatamente a Magliana Omar, che ha amimato la battaglia al vertice.
Nella classifica assoluta in quarta posizione si è piazzato Castellano Sebastiano su Osella PA 2000, seguito da Lombardo Achille su Osella PA 21 Evo, il primo dei pugliesi è Pezolla Ivan su Osella PA 21 JRB con 1000 di cilindrata, dietro Caruso Luca settimo, su Radical SR4.
Queste le dichiarazioni a caldo di Domenico Scola dopo la vittoria: “Avevo idealmente fatto una promessa a mio nonno. Volevo vincere per riportare il nostro nome di famiglia nell’albo d’oro di questa stupenda gara. Ci sono riuscito oggi, 52 anni dopo la vittoria di mio nonno Don Mimì” - venuto a mancare lo scorso anno – “al volante di una Fiat Abarth 2000, ma soprattutto alla prima occasione, dopo lo sfortunato esito del 2016. Volevo farmi perdonare della delusione dell’anno scorso, quindi questa volta sono riuscito ad abbassare il record assoluto del circuito”.