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Fiat, taglio di 1.500 posti di lavoro in Polonia
08/12/2012
di Fabiana Muceli
L´azienda torinese riduce il personale dello stabilimento polacco di Tychy. Taglio di un quarto dei dipendenti
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La Fiat annuncia il taglio di 1.500 posti di lavoro in Polonia: lo stabilimento di Tychy conoscerà dunque una drastica riduzione di personale, come confermato ieri da Fiat Auto Poland. L'azienda ha inoltre annunciato di avere avviato la procedura di legge per la riduzione collettiva di personale, esprimendo ai sindacati la volontà di iniziare immediatamente una trattativa per trovare soluzioni compatibili per la gestione degli esuberi.
La fabbrica in questione ha attualmente in organico 5.800 dipendenti, i 1.500 posti in meno sono dunque pari a oltre un quarto del totale. In questo modo la crisi dell'auto europea investe duramente quella che Sergio Marchionne ha definito fabbrica modello del gruppo torinese ed esempio di efficienza rispetto agli stabilimenti italiani.
La produzione non raggiungerà le 350 mila vetture rispetto alle oltre 600mila del 2009, e per il 2013 si prevede una produzione inferiore a 300 mila vetture. Al calo della produzione fa fronte la modifica dell'organizzazione dello stabilimento, con turni lavorativi che passeranno da tre a due. Il tutto nonostante la Fiat 500 sia una delle vetture più apprezzate nel suo segmento e nello stabilimento di Tychy continui la produzione della Lancia Ypsilon (dopo la chiusura di Termini Imerese) e della Ford Ka, ma l'andamento dei mercati e il futuro poco roseo, secondo la Fiat, richiedono scelte drastiche.
Dando uno sguardo alle statistiche, le vendite della 500 sono calate da 57mila a 40mila unità, così come quelle della Ypsilon (da 51mila a 42mila). Le vendite di Panda sono invece cresciute da 107mila a 111mila nei primi undici mesi dell'anno: la nuova versione è prodotta a Pomigliano e non più nello stabilimento polacco, dove a dicembre terminerà la produzione della Panda vecchio modello. Ma proprio il proseguo della produzione a Tychy ha contribuito a rallentare la crescita dello stabilimento campano, dove 1.400 lavoratori sono ancora in cassa integrazione e dovrebbero essere assunti entro il luglio del 2013.
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