Per Marchionne fondamentale la governabilità degli stabilimenti 28/09/2010 di Giovanni Iozzia L’amministratore delegato della Fiat giudica positiva l’apertura di Confindustria alla Cgil e dice di credere nel dialogo costruttivo «Per me è fondamentale garantire la governabilità negli stabilimenti della Fiat ed eliminare l'handicap storico di produttività. La modalità con cui ci arriviamo non è importante, quello che mi interessa è il risultato, poi va bene qualsiasi strumento». E’ questa la dichiarazione dell’amministrazione delegato della Fiat, Sergio Marchionne, che descrive la sua posizione nei confronti della prospettiva di arrivare ad un contratto unico per l’intero comparto auto motive. Marchionne ha sottolineato l’aspetto positivo della disponibilità al dialogo da parte del presidente di Confidustria, Emma Marcegaglia, nei confronti della Cgil. «Quello che è successo lo scorso week-end a Genova - ha affermato - al convegno della Confindustria è un'apertura che giudico molto positiva. Sono sempre stato convinto che è sulla strada del dialogo costruttivo che si devono affrontare i problemi e che si possono trovare le soluzioni. Ripartire dal confronto, da un impegno che veda coinvolte tutte le parti sociali è un segnale di grande speranza per il nostro Paese. Non so se sia vero, come ha scritto qualcuno, che questa apertura è collegata a ciò che la Fiat sta cercando di fare con Fabbrica Italia. Questo progetto è la risposta di chi non si rassegna a restare ai margini o, peggio ancora, fuori dal gioco». «Può darsi che l'impegno – ha aggiunto Marchionne - che abbiamo deciso di prendere in Italia per sanare le inefficienze della nostra rete produttiva sia servito come stimolo per una convergenza di impegni. Quello che so è che il resto del mondo non sta ad aspettare i nostri tempi, i nostri timori, i nostri rinvii. I lavoratori meritano soluzioni e prospettive certe. Il governo e la maggior parte dei sindacati si sono resi conto che di fronte hanno un'azienda che è pienamente consapevole delle proprie responsabilità sociali». Secondo Marchionne «Fiat è un'industria che possiamo usare come strumento per compiere una svolta storica». «Possiamo usarla – ha continuato - per ridare all'industria dell'auto italiana e alle centinaia di migliaia di persone che, direttamente o indirettamente dipendono da essa, un futuro migliore. Usiamo la Fiat per questo e solo e per questo. Non abusiamo di lei per fini politici». «La Fiat è un'azienda seria – ha detto ancora Marchionne - gestita da persone serie. Il nostro sviluppo è radicato su valori forti: onestà, rispetto e senso del dovere». «Quest'etica del business – ha spiegato l’amministratore delegato del Lingotto - è stata l'etica della rinascita che ha strappato il gruppo dal fallimento dal quale sembrava destinato nel 2004. Oggi non abbiamo nessuna intenzione di cambiare il nostro comportamento o pregiudicare il cuore della nostra azienda».«Chi lavora oggi in Fiat - ha concluso Marchione - è consapevole che solo un comportamento responsabile può assicurare merito e dignità a qualunque risultato».

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