Notizie
Aperto il cantiere della Tav
28/06/2011
di Giovanni Iozzia
Dopo l’azione delle Forze dell’ordine partono finalmente i lavori per la realizzazione della linea Torino-Lione
|
Il cantiere per la realizzazione della linea ad alta velocità Torino – Lione è finalmente stato aperto. C’è voluta un’azione forte da parte delle forze dell’ordine e alcune ore di scontri per rimuovere il presidio dei cosiddetti no tav. Una vera e propria battaglia che ha provocato circa 50 feriti, una quarantina tra poliziotti e carabinieri. Adesso la situazione sta lentamente tornando alla normalità nell’intera area, anche se non si escludono ulteriori azioni di protesta
In questo modo è stato scongiurato il rischio di perdere i finanziamenti dell’Unione europea se i lavori non fossero partiti entro il 30 giugno. La linea Torino – Lione si inserisce nel più vasto progetto dei 14 corridoi ferroviari europei decisi ad Essen nel 1996, ripresi al Vertice europeo di Cardiff nel giugno 1998 e ribaditi nel Libro Bianco sulla politica dei trasporti pubblicato nel settembre 2001 dalla Commissione Europea. Successivamente sono stati aggiunti altri 6 progetti prioritari, dal 15° al 20°.
Molte le polemiche per l’intervento delle Forze dell’ordine ma il ministro dell'Interno Roberto Maroni è stato perentorio: «E' andata bene, è stato aperto il cantiere, le forze dell'ordine si sono comportate molto bene». «Lo Stato – ha aggiunto il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli - il non può assolutamente arrendersi di fronte a dei protestatari: la Tav è considerata una priorità». Della stessa opinione sono stati il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: «Un paese civile e democratico come l'Italia non possa permettersi la permanenza di un presidio come quello del villaggio Maddalena, al di fuori della legalità» ma anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: «Nel movimento no tav ci sono anche frange violente e negare che ci siano significa assolverli. E non possiamo accettare l'idea che il processo di decisione venga bloccato da una frangia».
Intanto i francesi, dal loro versante, hanno già scavato 9.000 metri di gallerie ed anche loro hanno dovuto scontrarsi con gli oppositori all’alta velocità. Le imprese che lavorano alla linea sono tre: da Lione a Saint-Jean-de-Maurienn sono i francesi di Rff; gli italiani di Rfi da Chiusa di San Michele a Torino agli italiani di Rfi; da Saint Jean-de-Maurienne, in Savoia, a Chiusa di San Michele, in Piemonte, si lavora tutti insieme ma finora si è rimasti fermi.
Le polemiche riguardano principalmente le discenderie, gallerie che consentono di arrivare dalla superficie al tunnel principale che consentirà ai treni di passare sotto la montagna della Val di Susa. Lavori preparatori indispensabili per la realizzazione di un percorso sotterraneo di 54 chilometri. Se tutto, da questo momento, procederà senza alcun intoppo, secondo programma, tra 7 anni la linea sarà completata.
|
| |
|
|