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Notizie
Sicurezza stradale: più autovelox e meno etilometri
27/10/2011
di Grazia Dragone
L´Aci scatta la sua fotografia del territorio, puntando lo sguardo sugli strumenti atti e prevenire gli illeciti del Codice della Strada
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[ Riva del Garda ] – Il 4° Forum Internazionale delle Polizie Locali organizzato da ACI si è ormai concluso e, dall’appuntamento annuale dedicato al tema stringente della sciurezza, è emerso come sia no davvero pochi gli strumenti operativi e siano scarse le risorse tecnologiche destinati alla prevenzione degli illeciti stradali, nonostante il quotidiano presidio svolto dalle Polizie Locali sul territorio nazionale.
Queste sono le considerazioni emerse per la Fondazione ACI “Filippo Caracciolo”, attraverso lo studio “La Polizia Locale in Italia”, presentato nella giornata conclusiva del 4° Forum Internazionale delle Polizie Locali organizzato dall’Automobile Club d’Italia a Riva del Garda (TN) in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento e l’Automobile Club di Trento.
I dati rilevano come i Comandi delle Polizie Locali dispongano di 6,2 misuratori di velocità ogni 100.000 abitanti (con una forbice tra le 13,6 apparecchiature della Valle d’Aosta alle 2,7 della Sicilia), mentre gli etilometri sono solo 2,2 ogni 100.000 abitanti (dai 4,4 del Veneto agli 0,4 della Calabria).
Meno impiegati gli opacimetri, destinati alla misurazione del tasso di inquinamento dei veicoli, presenti appena 0,2 ogni 100.000 abitanti, con una punta massima di 1 in Lombardia e la totale assenza in regioni come la Basilicata, la Calabria, il Molise, l’Abruzzo, l’Umbria e la Valle d’Aosta.
E’ evidente, quindi, un forte sbilanciamento delle dotazioni dei Comuni verso le apparecchiature ritenute strumenti essenziali per rimpolpare le casse comunali, come gli autovelox, a scapito dei sistemi che possano prevenire gli illeciti.
La tendenza è dimostrata dalla diffusione delle telecamere (oltre 24 ogni 100.000) tra le dotazioni dei Comandi.tali dispositivi sono utili a controllare i varchi di accesso alle zone a traffico limitato dei centri storici e presidiano i punti critici della viabilità urbana.
Per il presidente dell’ACI, Enrico Gelpi: “L’azione di controllo sulla strada da parte delle Forze dell’Ordine è uno dei pilastri che reggono gli interventi per la sicurezza stradale. Proprio perché il 76% degli incidenti si verifica nelle aree urbane, il compito delle Polizie locali è di fondamentale importanza nel contribuire a contrastare i comportamenti a rischio. Le Polizie locali stanno assumendo quella centralità necessaria a non vanificare la portata dei provvedimenti che ogni singola amministrazione ritiene di adottare nel tentativo di mettere in condizione i cittadini di vivere meglio e di più il proprio contesto urbano. L’attività sanzionatoria deve quindi essere orientata ad incrementare gli standard di sicurezza della circolazione e non le entrate economiche locali. In quest’ottica devono rinnovarsi le dotazioni dei Comandi, soprattutto dei Comuni più piccoli”.
“La Fondazione dell’ACI sta già lavorando – ha aggiunto Ascanio Rozera, Segretario Generale dell’ACI – per la prossima edizione del Forum che si svolgerà a maggio 2012. L’organizzazione dell’evento e la realizzazione degli studi sono attività che richiedono un impegno costante”.
Mentre per il prof. Ennio Cascetta, presidente del comitato scientifico della Fondazione ACI Filippo Caracciolo: “Il Forum si conferma un’idea eccellente per fare sistema tra le Polizie Locali e più in generale tra tutte le componenti della filiera della mobilità sicura e sostenibile che devono convergere verso l’interesse comune della sicurezza stradale, del rispetto delle regole e del continuo miglioramento della qualità di vita dei cittadini”.
Conclude Michele Giardiello, direttore degli studi e delle ricerche della Fondazione ACI “Filippo Caracciolo:“Lo studio presentato oggi in chiusura del Forum delle Polizie Locali – ha affermato” – è finalizzato alla realizzazione di un’anagrafe delle Polizie Locali per delineare un quadro delle strutture, delle organizzazioni e delle dotazioni dei vari Comandi, in modo da fornire uno strumento utile e puntuale al Governo, al Parlamento e a tutti gli organismi nazionali e territoriali coinvolti nel processo di riforma e di ammodernamento del comparto delle Polizie Locali”.
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