24h di Le Mans 2012, dominio Audi 17/06/2012 di Gianluca Maxia Questa è stata l’edizione numero 80 della famosissima gara endurance francese, tre podi per Audi [ Le Mans, Francia ] - Storica tripletta dell’Audi alla 24 ore di Le Mans 2012 il primo, il secondo e il terzo gradino del podio sono stati occupati dalle vetture della casa dei quattro anelli. Prima è arrivata la favoritissima Audi R18 e-tron quattro con l’equipaggio Andre Lotterer-Marcel Fassler-Benoit Treluyer, seconda l’altra Audi R18 e-tron quattro pilotata dall’equipaggio Tom Kristensen-Allan McNish-Dindo Capello, e terza si è classificata l’Audi R18 Ultra con motore diesel senza motori elettrici di aiuto. La vittoria della Audi alla 24 ore di Le Mans 2012 è importante per più di un motivo. Infatti non è solo l’ottantesima edizione della competizione ma è la prima vittoria di un’auto da competizione con propulsione ibrida e il 2012 è il primo anno in cui la 24 ore di Le Mans è stata inserita nella FIA World Endurance Championship. Ad interrompere lo strapotere Audi troviamo al quarto posto, la Rebellion Racing Lola Toyota di Neel Jani-Nicolas Prost-Nick Heidfeld, che dimostrando una rimarchevole resistenza abbinata alla grande esperienza del team di pilotaggio, anche grazie al trascorso in formula uno di alcune dei piloti, è riuscito a concludere una gara spettacolare nonostante una vettura decisamente meno prestazionale delle altre. Nei primi sei assoluti si è classificato un team esordiente alla 24h di Le Mans, il JRM Motorsport che dalla 22^ posizione sono risaliti fino alla sesta, andando contro il pronostico di molti. Nella classe LMP2 sono arrivate fino alla fine della gara 12 vetture su 20 partenti, e questo è un risultato molto importante e buono per tutti i team privati che riempiono questa classe, dimostrando ancora una volta che la passione unita alla competenza dei tecnici riescono a portare le auto a livelli di performance molto vicini a quelli dei top team ufficiali che possono sempre contare su budget molto più importanti, e un numero di ricambi molto superiore dei team privati che spesso devono abbandonare il sogno di concludere la famosa endurance francese solo per un guasto di modesta entità. I complimenti più vivi vanno al team Starworks Motorsport HPD con Tom Kimber-Smith, Ryan Dalziel e l’italiano Enzo Potolicchio, vincitori di classe, e ai team Thiriet, TDS Racing, Pecom Racing e Signatech Nissan, che gareggiando tutti su Oreca Nissan, hanno seguito i vincitori. > Nella classe GTE troviamo vetture che non sono prototipi realizzati appositamente per questa competizione ma derivano dai modelli di automobili che chiunque può comprare nei concessionari, prezzo permettendo. Questa classe è probabilmente la più combattuta, o quantomeno quella che appassiona di più il pubblico, e in questa edizione della 24 ore di Le Mans 2012 troviamo una splendida tripletta tutta italiana della Ferrari, che domina la classe GTE piazzando al primo gradino del podio la Ferrari 458 Italia guidata dall’equipaggio tutto italiano composto da Gianmaria Bruni - Giancarlo Fisichella - Toni Vilander, grande è stata la loro impresa se si tiene conto dell’incidente accaduto durante le prove che ha costretto i meccanici del team a ricostruire la vettura da cima a fondo e a schierare la vettura nelle retrovie. Ferrari è anche il secondo gradino più alto del podio e la quarta posizione. Terza è arrivata la Aston Martin Vantage numero 97. Sono stati 21 i ritiri durante la gara, e sicuramente i più clamorosi sono stati quelli delle Toyota TS 030, anch’esse ibride e dirette rivali delle Audi. Una delle due Toyota è stata coinvolta in uno spaventoso incidente durante la sesta ora di gara che ha visto il pilota inglese Anthony Dividson essere ricoverato in ospedale per un trauma alla schiena. Fortunatamente i medici hanno detto che non è stato ferito gravemente e che in pochi giorni tornerà in forma. 24 ore, 378 giri, 5151,8 chilometri percorsi a tutta velocità e 240.000 spettatori, tutto questo e molto di più sono la 24 ore di Le Mans, in una parola: imperdibile.

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