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L’Unione europea assolve la Volkswagen
28/07/2012
di Giovanni Iozzia
Dopo le accuse di Marchionne di concorrenza sleale la Commissione europea afferma che la casa tedesca non ha violato nessuna norma
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La Commissione europea ha assolto la Volkswagen perché «non è a conoscenza» di pratiche scorrette sui prezzi applicate dalla Volkswagen. Lo ha dichiarato il portavoce del commissario europea alla Concorrenza, Joaquin Almunia, all’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne.
Il dirigente del Lingotto aveva detto che la casa tedesca ha contribuito ad aggravare la disastrosa con la sua politica di sconti e di incentivi. Marchionne ha fatto soprattutto riferimento agli sconti sulle autovetture medie e piccole che in alcuni casi sono arrivati al 30% del prezzo totale e, in particolare, ha accusato la Volkswagen di avere attuato una «concorrenza sleale» proprio per mandare le altre case fuori mercato. Marchionne ha quindi chiesto l’intervento dell’Unione europea considerata la situazione particolarmente difficile del settore.
E l’Europa ha risposto con le parole della portavoce di Almunia: «Non ci sono accuse di collusione, abuso di posizione dominante o di altre pratiche scorrette che sono addebitabili alla Volkswagen».La portavoce ha ricordato che l’Unione europea può intervenire solo in caso della creazione di un cartello o di un’intesa sui prezzi, o anche di abuso di posizione dominante su un determinato mercato qualora si attui la pratica di applicare prezzi molto più bassi di quelli di mercato per mettere in difficoltà le marche concorrenti.
Le accuse sono state respinte anche dal responsabile vendite della Volkswagen, Christian Klingler e il responsabile della comunicazione della medesima casa, Stephan Grueshem, ha chiesto le dimissioni di Marchionne dalla carica di presidente dell’Acea, l’associazione europea dei costruttori di auto, proprio a causa della sua presa di posizione.
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