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Ancora proteste a Termini Imerese: La Lancia Y la facciamo Noi
19/11/2009
di Francesca Costantino
Duecento persone occupano il municipio e ottengono un incontro con Scajola, contro lo spostamento della produzione in Polonia nel 2011
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In 200 hanno passato la notte nel municipio di Termini Imerese, occupando l'aula consiliare contro la riconversione dello stabilimento Fiat. Sono solo una parte degli oltre 1300 operai ora in cassa integrazione che chiedono di mantenere in provincia di Palermo la produzione della Lancia Ypsilon. Al momento è l'unica auto in produzione nello stabilimento, anche se l'ad del Lingotto Sergio Marchionne ha fatto sapere che il piano Fiat prevede di spostarne la realizzazione in Polonia entro il 2011, per ridurre i costi aumentando al contempo la produzione di auto in Italia rendendola più efficiente.
Nel frattempo i lavoratori hanno criticato la carenza delle istituzioni, a partire dal Sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato. Per questo hanno persino eletto un loro primo cittadino: è Michele Russo di 34 anni, dipendente del Lingotto. Nel corso della protesta di ieri girava tra i manifesti con indosso la fascia tricolore. «Ai parlamentari siciliani serve un segno d'orgoglio, come fa Bossi quando difende la sua gente», ha detto.
Il Sindaco, quello eletto davvero, ha comunque ricevuto alcuni rappresentanti dei lavoratori, affiancati dai maggiori sindacati di categoria. Concorderanno insieme una possibile vertenza contro il piano aziendale. Oggi alle 17:30 il Ministro allo Sviluppo Economico Claudio Scagliola incontrerà proprio a Termini Imerese le sigle Cgil, Cisl e Uil.
«Non è accettabile che la Fiat porti il nuovo piano industriale al governo e alle parti sociali senza prima ascoltare noi, che siamo i diretti interessati per impedire la riconversione del sito produttivo – ha detto Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm di Palermo - Claudio Scajola ci deve ascoltare, gli amministratori locali e i parlamentari siciliani devono chiedere la produzione di automotive nello stabilimento di Termini Imerese».
I sindacati Fim, Uilm e Fiom hanno inoltre ricordato l’accordo sottoscritto dalla Fiat il 9 aprile 2008, che impegnava l'azienda a produrre in Sicilia il nuovo modello della Lancia Ypsilon, portando fino a 550 milioni di investimenti. «Cento di questi sono già stati usati – ha spiegato Vincenzo Comella della Uilm – e l'intesa va ora rispettata». Della stessa linea anche Gianni Rinaldini, segretario della Fiom. «Non è giusto che loro prendano gli eco-incentivi, ovvero i contributi dei lavoratori, e allo stesso tempo chiudano lo stabilimento di Termini Imerese – ha concluso – I fondi arrivano a patto che vengano mantenuti gli stabilimenti in Italia, come del resto fanno gli altri Paesi europei. Basti pensare che i tre modelli incentivati finora sono stati la Fiat Panda, la Grande Punto, e la Fiat 500, già prodotti in Polonia».
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