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I pneumatici parleranno alle auto
17/10/2014
di Gianluca Maxia
Il Cyber Tyre di Pirelli permette allo pneumatico di diventare una sorta di copilota e di aiutare in caso di pericolo il guidatore
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[ Milano ] -
Il made in Italy, quando abbraccia i settori a più alto livello tecnologico, come quello automotive, raggiunge sempre livelli di performance davvero altissimi. Advanced Driver Assistance Control, è il nome dell’innovativa ricerca che ha visto la collaborazione tra Pirelli e Politecnico di Milano. Il frutto di questa ricerca è stato presentato a Milano in un convegno organizzato dalla Fondazione Politecnico di Milano e dalla Fondazione Silvio Tronchetti Provera.
Il punto di partenza di questa ricerca era quello di offrire un pneumatico che fosse in grado di aumentare la sicurezza attiva e passiva per chi si trova a bordo della vettura. Cyber Tyre Pirelli è il nome di questa nuova tecnologia e permette, indipendentemente dalla volontà del guidatore, di ridurre la velocità del veicolo poco prima di affrontare una curva pericolosa o di migliorare molto, ancor prima dell’automobilista, la conduzione del veicolo su strada in caso di asfalto bagnato.
I sistemi più evoluti, denominati ADAS, sono progettati per aumentare i livelli di sicurezza dei veicoli con l’ausilio di telecamere, sensori e sistemi di visione notturna che grazie a modelli predittivi forniscono informazioni al conducente, lo avvisano di pericoli e interagiscono con gli altri apparati elettronici dell’auto per ridurre la situazione di pericolo quando questa è già attuale, ma non prima. La grande novità di Cyber Tyre Pirelli è che “legge” in maniera precisa, diretta e immediata le condizioni di marcia del veicolo intervenendo quando il pericolo è ancora potenziale, a vantaggio dei livelli di sicurezza. Lo pneumatico rappresenta, infatti, l’unico interfaccia tra il guidatore e la strada ed è l’unico dispositivo in grado di raccogliere in maniera diretta e in tempo reale, ma soprattutto preventiva rispetto a tutti gli altri sensori presenti sul veicolo, le concrete condizioni di marcia.
Il sensore, inserito nella superficie interna della gomma, interpreta le informazioni basate sulla variazione dell’attrito e delle forze impegnate a terra, le elabora e le trasmette al computer di bordo e a tutti i sistemi di sicurezza. Fulcro dello sviluppo, realizzato dal Dipartimento di Meccanica del Politecnico in collaborazione con il settore ricerca e sviluppo di Pirelli, è stato proprio lo studio dell’attrito e le sue variazioni nelle diverse condizioni. Questa nuova tecnologia rappresenta veramente una porta sul futuro dei sistemi di sicurezza.
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