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Bologna è la città più eco-mobile
24/12/2014
di Giovanni Iozzia
Il Rapporto sulla Mobilità sostenibile elaborato da Euromobility ha analizzato i dati riguardanti le 50 maggiori città italiane. Sempre più ampio il divario tra Nord e Sud
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[ Roma, Lazio, Italia ] -
La città più eco-mobile d’Italia è Bologna. Lo dice l’ Ottavo Rapporto sulla Mobilità sostenibile in Italia elaborato da Euromobility, con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, che riguarda la mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane. Come al solito le città in cima alla graduatoria sono tutte del Centro-Nord mentre quelle del Sud si trovano nella zone basse.
Bologna, dunque, vince non solo per una buona dotazione di parcheggi a pagamento e di scambio, per il basso indice di incidentalità sulle strade e la presenza di piste ciclabili. Al secondo posto c’è Parma seguita da Milano. Seguono Venezia, Brescia, Bergamo, Firenze, Padova, Torino e Genova. All’undicesimo posto, prima tra le città del Sud, c’è Cagliari; Roma è solo ventiquattresima. Le ultime tre sono Siracusa, Reggio Calabria e Potenza.
La graduatoria stilata nell’ottavo Rapporto Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città, tiene conto delle innovazioni introdotte (car sharing, bike sharing, mobility manager), della presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili a più basso impatto (gpl, metano, ibride, elettriche), dell'offerta e dell’uso del trasporto pubblico, delle piste ciclabili, delle zone a traffico limitato e di quelle pedonali.
Tiene anche in considerazione anche dei dati sui parcheggi di scambio e a pagamento, di quelli sulla sicurezza e sulle flotte di veicoli comunali, nonché delle iniziative di promozione e comunicazione a favore della mobilità sostenibile. Quest’anno per elaborare la classifica si è anche tenuto conto, oltre che dei valori assoluti degli indicatori, anche dei miglioramenti registrati nell’ultimo anno.
«Questo ottavo Rapporto – ha dichiarato Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility – segnala la progressiva positiva riduzione del tasso di motorizzazione, complice anche la perdurante crisi economica, il continuo aumento dei veicoli a basso impatto come quelli a metano e gpl, ma anche a trazione ibrida ed elettrica, che complessivamente raggiungono l’8.0% del parco nazionale circolante. Ma occorre spingere di più sul pedale dei servizi innovativi: se il bike sharing vede crescere sia il numero di utenti (di circa il 37%) sia il numero di biciclette (+27% circa), come lo scorso anno, invece, ad un incremento del numero di iscritti al car sharing tradizionale (+7,8%) non corrisponde una analoga crescita delle automobili a disposizione dei cittadini, che invece diminuiscono del 4,5%».
«Dopo 8 anni di studi, intreccio di dati e confronti – ha sottolineato Roberto Maldacea, neopresidente di Euromobility - si evidenzia sempre più la frattura tra nord e sud Italia, con le prime 10 città virtuose tutte al nord e una fotografia triste e impietosa del nostro stivale. La concentrazione di tali fenomeni negativi è anche il risultato della riduzione dei servizi di trasporto pubblico. Colpa la crisi, infatti, quasi ovunque in Italia si è registrato un taglio ai servizi di trasporto pubblico offerti ai cittadini. Il 2015 è un anno topico per l’eco mobilità in Italia: anzitutto per riuscire ad invertire la tendenza negativa del sud Italia, ma anche per iniziare a misurare l’indice di sostenibilità di alcune iniziative come il car & bike sharing».
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