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Volkswagen, lo scandalo non si ferma


23/09/2015

di Giovanni Iozzia

Il Governo tedesco nomina una commissione di inchiesta, quello italiano chiede chiarimenti, britannici e francesi si rivolgono alla Ue che vuole certezze


Volkswagen, lo scandalo non si ferma [ Wolfsburg, Germania ] - Lo scandalo che rischia di travolgere la Volkswagen non si placa. Oltre al crollo in borsa, al quale certamente seguirà quello delle vendite, interviene anche il Governo tedesco. la cancelliera Angela Merkel infatti invita la casa di Wolfsburg a chiarire tutto mentre il ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt annuncia la nascita di una commissione d’inchiesta che sarà guidata dal sottosegretario ai Trasporti Michael Odenwald è andrà nello stabilimento della Volkswagen nei prossimi giorni.

Anche il Governo italiano si sta muovendo. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha inviato una lettera all’amministratore delegato e direttore generale di Volkswagen Group Italia, Massimo Nordio, chiedendo informazioni sulle vetture vendute nel mercato italiano dalla nota casa automobilistica, dopo le indagini condotte dall’Agenzia federale Usa sulle difformità tra i valori emissivi dei veicoli diesel immessi sul mercato statunitense e quelli prodotti effettivamente su strada.
«Ho appreso con preoccupazione le risultanze delle indagini – scrive Galletti – e le chiedo di volermi fornire elementi oggettivi che nelle autovetture commercializzate in Italia non siano stati installati accorgimenti tecnici analoghi volti ad alterare i dati emissivi da test rispetto alla realtà». Il ministro, che ricorda l’incidenza di questi profili sulla qualità dell’aria e sul clima, fa riferimento nella lettera alla decisione assunta dall’azienda di bloccare le vendite delle auto sul mercato Usa e ritirare di quelle già commercializzate, chiedendo al gruppo, «qualora necessario, di assumere analoghe iniziative già intraprese per il mercato americano anche a tutela dei consumatori italiani che hanno fatto affidamento sul marchio Volkswagen». Ma le richieste di chiarimenti giungono a Wolfsburg da tutto il mondo.

L’Unione europea, attraverso il portavoce per il mercato interno, Lucia Caudet, chiede «Per il bene dei nostri consumatori e dell’ambiente, abbiamo bisogno di avere la certezza che l’industria rispetti scrupolosamente i limiti sulle emissioni delle auto.
Il ministro francese delle Finanze Michel Sapin chiede un’inchiesta a livello europeo affinché si tranquillizzino i cittadini. «I controlli – afferma Sapin – devono essere condotti a livello europeo perché siamo in un mercato europeo con norme europee».
Anche il Governo britannico chiede alla Commissione europea di aprire con urgenza un’indagine e aggiunge: «Stiamo monitorando attentamente la situazione e spingendo per un’azione a livello europeo affinché si effettuino test più accurati che riflettano le reali prestazioni su strada. È necessario che la gente consideri affidabili i test sulle emissioni e quindi chiediamo alla Commissione europea di aprire un’indagine su questo con la massima urgenza».

Intanto la Volkswagen ha diffuso un comunicato stampa nel quale dice che «sta lavorando a pieno ritmo per chiarire irregolarità riguardanti un particolare software utilizzato nei motori diesel. I nuovi veicoli del Gruppo Volkswagen motori diesel euro 6, attualmente immessi nell’Unione europea sono conformi alle prescrizioni di legge e gli standard ambientali. Ulteriori indagini interne svolte fino ad oggi hanno dimostrato che il software di gestione è installato anche in altri veicoli del Gruppo Volkswagen con il motore diesel. Le discrepanze si riferiscono a veicoli con motore tipo EA 189 motori, che sono circa 11 milioni in tutto il mondo. Esiste una difformità evidente tra i risultati dei test e l'uso effettivo su strada. Volkswagen sta lavorando intensamente per eliminare queste difformità attraverso una serie di misure tecniche. L'azienda è quindi in contatto con le autorità competenti e la Federal Motor Transport Authority tedesca (KBA - Kraftfahrtbundesamt). Per coprire le misure di servizio necessari e per tutti altri sforzi atti a riconquistare la fiducia dei nostri clienti, Volkswagen prevede di accantonare un fondo di circa 6,5 miliardi di euro. Volkswagen non tollera alcun tipo di violazione delle leggi di sorta. Rimane priorità assoluta del consiglio di amministrazione riconquistare la fiducia perduta e per scongiurare danni ai nostri clienti. Il Gruppo informerà il pubblico in merito ad ogni ulteriore sviluppo delle indagini in maniera costante e trasparente».


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