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Automechanika e la Normativa europea sulla concorrenza
12/02/2010
di Fabiana Muceli
Rinnovo della BER il prossimo 1 giugno 2010. Segnali di continuità insieme a modifiche sulle regole per i costruttori
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L'Italia possiede un parco circolante che si attesta tra i più giovani d'Europa. Le nostre auto vivono in media 7 anni. Eppure i 31 milioni di vetture che lo compongono sembrano davvero tante. Specie se, osservando i trend di vendita, le auto in circolazione tendono a salire e le auto acquistate a diminuire. Il ricambio è una forbice che tende a stringersi. Da questi dati si comprende meglio il peso del mercato degli autoriparatori, 60 mila in Italia: una realtà che ha un impatto notevole sull'economia del nostro paese. A questo proposito, nella sala convegni di Automechanika, la manifestazione in corso in questi giorni alla nuova Fiera di Roma, si è svolto un importante incontro sul rinnovo della BER (meglio conosciuta come regolamento Monti), il cui rinnovo è previsto per il prossimo 1 giugno. Si tratta della Normativa europea per la concorrenza nella produzione, vendita e post-vendita di auto.
«L'automobile rappresenta la seconda voce di spesa di una famiglia, dopo l'acquisto della casa», ha esordito Paolo Cesarini, Direttore Unità autovetture e mezzi di trasporto della Commissione Europea. «Il mercato – ha proseguito – necessita di regole specifiche e di un regime di concorrenza speciale». Ma non per tutti. La proposta di modifica riportata da Paolo Cesarini prevede un cambiamento notevole per i costruttori: si parla di allineare la concorrenza con gli altri settori economici, eliminando le regole specifiche in vigore fino ad ora.
Discorso diverso per il post-vendita, che vedrà rafforzarsi le regole speciali di concorrenza già esistenti. E che rappresentano due aspetti interessantissimi per il consumatore. Il primo riguarda il problema delle garanzie e il gioco-forza tra officine autorizzate e officine indipendenti: durante il periodo di garanzia la riparazione o la manutenzione dell'autoveicolo può essere eseguita anche da un riparatore indipendente senza che ciò comporti la perdita della garanzia. Solo se il riparatore indipendente non esegue il lavoro nel modo corretto, la garanzia viene a decadere. Il secondo aspetto regola gli accordi tra componentisti e costruttori e concede la stessa dignità del ricambio originale a al ricambio equivalente, purché la qualità sia alla pari.
Per Giuliano Zucco dell'Anfia, i segnali di continuità sono una forte «soddisfazione, dati gli sforzi compiuti da parte della Commissione Europea per comprendere e accogliere i problemi del post vendita». Stessa posizione per l'Adipa, che sottolinea l'atteggiamento favorevole riguardo le modifiche della BER. Di parere diverso invece Giacomo Regaldo, Direttore della Confcommercio International: «La disciplina concorrenziale non ha mantenuto la sua continuità. Ce ne rammarichiamo. Intervenire con il nuovo BER, per chi come noi vede l'attività di vendita e post-vendita come un insieme, sarà un problema».
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