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Mercato auto: i dati di aprile ancora in calo
21/05/2021
di Grazia Dragone
Perdite ancora pesanti per il settore rispetto al 2019
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La ripresa del settore auto è ancora lontana dal suo pieno realizzarsi e assume sempre più i contorni di un inafferrabile miraggio. Se guardiamo ai dati di aprile per il Vecchio Continente, nessuna incoraggiante variazione cromatica smuove il consolidato profondo rosso. Rispetto ad aprile 2019 i numeri rimarcano una perdita che si attesta sul valore del 22,7% in meno, con una riduzione del 25%, se guardiamo al primo quadrimestre del 2021.
Ad aprile nei 31 paesi europei (UE+UK+EFTA) sono state immatricolate 1.039.810 nuove autovetture, 305.371 in meno rispetto a 1.345.181 dello stesso mese del 2019, ma comunque in aumento di 747.657 unità pari a +256% rispetto al mese di aprile 2020, periodo fortemente condizionato dalla pandemia.
Il primo quadrimestre chiude quindi con 4.120.443 vetture, con una perdita di 1.371.560 unità e un calo del 25% rispetto allo stesso periodo 2019 (rispetto al quadrimestre 2020, invece, la crescita è di 774.433 unità, pari a +23%).
Rispetto ai maggiori mercati europei (Germania, UK, Francia, Spagna), l’Italia fa evidenziare una limitata propensione all’acquisto di auto elettriche, soprattutto rispetto alla Spagna. Ad aprile la quota di vetture green (BEV e PHEV) in Italia ha raggiunto il 7,9%, ben al di sotto della metà rispetto al 16,1% degli altri mercati.
Incoraggiante invece il settore dei modelli ibridi, in cui l’Italia detiene il primato con una quota del 28,7% rispetto al 19,4% degli altri quattro paesi, scelta dettata dalla disponibilità degli incentivi erogati alla fascia di emissioni 61-135 g/km di CO2 e al fatto che le auto ibride non necessitano di infrastrutture di ricarica, ancora piuttosto carenti sul territorio nazionale. Il Direttore Generale dell’UNRAE Andrea Cardinali dichiara: “In attesa che la eMobility decolli davvero anche nel nostro Paese, l’unico modo per abbassare le emissioni delle auto di nuova immatricolazione, e svecchiare il circolante, è continuare ad incentivare con obbligo di rottamazione la fascia 61-135 g/km, che ha dimostrato di poter abbattere in modo massiccio la quota delle auto con emissioni superiori”.
Secondo l’UNRAE vanno nella direzione auspicata per lo sviluppo di una mobilità a zero emissioni. Aggiunge Cardinali: “Ma nulla invece è previsto per un’accelerazione dal lato della domanda, che rimane frenata nel suo potenziale. Negli altri principali mercati è andata meglio: in Germania è stato presentato un Piano che prevede 2,5 miliardi di euro come incentivi per la diffusione di veicoli elettrici, in Francia il bonus ecologico all’acquisto già in vigore sfiora il miliardo di euro, a cui si aggiungono altri 800 milioni come incentivi a fronte di rottamazione di veicoli vetusti. In Italia lo sviluppo della mobilità elettrica non può prescindere dalla estensione dell’Ecobonus, oggi previsto solo per il 2021, fino al 2026”.
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