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Fiat: Marchionne e John Elkann presentano il piano industriale al governo
22/04/2010
di Grazia Dragone
Incontro tra i vertici Fiat e il ministro dello Sviluppo Economico Scajola sul futuro dell´azienda
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Dopo la presentazione ufficiale avvenuta ieri al Lingotto, i vertici aziendali del Gruppo torinese incontrano il ministro Claudio Scajola per rendere noto il piano industriale della Fiat al Governo.
Tanti i nodi da sciogliere. In primis, il futuro occupazionale dei lavoratori sui quali pende la possibilità del licenziamento e la chiusura quasi certa di Termini Imerese. L’ad di Fiat ha dichiarato che “ci saranno 20 miliardi di investimenti, i sindacati si accontentino. Su Termini, il discorso e' chiuso”.
Resta da definire il futuro di Pomigliano, per il quale Marchionne ha chiesto a Scajola un intervento per appianare le divergenze con i sindacati, in cambio di un sostanzioso investimento. L’ad Fiat ha ribadito che “Se non troviamo l'accordo sono disposto a non investire”. Marchionne chiede principalmente un'intesa sul fronte della flessibilità del lavoro. “A Pomigliano bisogna chiudere e se non si chiude l'investimento non parte”. Ed ancora: “Ci sono 700 milioni che stanno aspettando che qualcuno decida di mettersi d'accordo”.
Per quanto riguarda, invece, Mirafiori, la Fiat punta ad un suo potenziamento, che vedrà una crescita produttiva di “più di 200 mila vetture l'anno”. Alla domanda di un eventuale accordo separato senza Fiom-Cgil, Marchionne ha risposto dicendo: “La cosa importante è trovare l’accordo”.
Il ministro Claudio Scajola ha espresso commenti positivi sull’incontro con Marchionne: “Abbiamo confermato l’atteggiamento di positività del governo nei confronti di questo piano industriale che conferma l’interesse della Fiat in Italia”. Il piano prevede “grandi investimenti negli stabilimenti italiani e il raddoppio della produzione auto. La Fiat si conferma una grande azienda italiana che oggi, con l’alleanza con Chrysler, diventa uno dei più grandi gruppi del mondo, aumentando anche la gamma di prodotti nei diversi segmenti della produzione italiana”. Sul fronte dell’occupazione “l’impegno è quello di aumentare la produzione dell’auto per garantire la stabilità dell’occupazione e la crescita dei posti di lavoro”.
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