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Crollano le vendite di auto in Europa
16/10/2010
di Giovanni Iozzia
I dati forniti dall’Acea sulle immatricolazioni sono fortemente negativi. La Fiat con la peggiore performance del settore
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Continua il momento nero per la vendita delle auto in Europa. Sono ormai sei mesi consecutivi che le immatricolazioni diminuiscono in tutto il continente. La causa, come ampiamente previsto, è la fine degli incentivi. A questo, aggravando le cose, si deve aggiungere il persistere della crisi economica. Nello scorso mese di settembre, secondo i dati forniti dall’Acea, l’associazione dei costruttori di auto, le vendite su tutto il Vecchio Continente sono scese del 9,6% con una vendita di appena 1.227.645 veicoli. Dall’inizio dell’anno sono state 10.251.140 le vetture immatricolate. Ecco il dettaglio dei cali di vendita: -8,2% della Francia, -8,9% nel Regno Unito, -17,8% in Germania, -18,9% in Italia -27,3% in Spagna. In altri mercati, però molto più piccoli in termini numerici assoluti, c’è stato invece un forte incremento delle vendite: in Irlanda il 93,9% e in Lettonia il 79,6%, solo per fare gli esempi più eclatanti.
In questo quadro nient’affatto positivo alla Fiat è andata peggio di tutti con un regresso del 22%, con una flessione del 14,8% per i primi 9 mesi del 2010. La sua quota di mercato era del 6,9% a settembre 2010 mentre nello stesso mese dello scorso anno era dell’8%; mentre nel periodo gennaio-settembre 2010 è stata del 7,9% contro l’8,9% del 2009. In Europa le vendite in Francia sono rimaste più o meno stabili con un +0,8%; nel Regno Unito +7,8% e Spagna +16,2%; sono calate in Italia con -4,4% e in Germania con -27,5%. L’aumento più significativo è stato registrato in Irlanda con +52,3% mentre la diminuzione peggiore è stata quelle della Bulgaria con -37,8%.
«In questo scenario negativo – hanno commentato i vertici del Lingotto - anche Fiat Group registra un calo delle vendite, la cui causa deve essere principalmente attribuita al fatto che nel 2009 la sua gamma di vetture a basso impatto ambientale aveva beneficiato in maniera forte degli eco-incentivi attuati da numerosi paesi europei». Ma c’è anche un altro motivo: «Il forte rallentamento dei mercati europei con maggiore presenza della Fiat è sicuramente la principale causa del calo di vendite». Per la Fiat nel mese di settembre in Italia le vendite sono scese del 18,9%, in Spagna addirittura del 27,3%e in Germania del 17,8%.
L’unico motivo di consolazione per l’azienda torinese è la crescita delle vendite delle Alfa Romeo che, con 11.300 vetture immatricolate, il miglior risultato dal giugno 2009, arriva ad un livello di vendite pari al 9,4% con un parametro di crescita di poco inferiore al 10%. Una situazione generale, quella della Alfa Romeo, che la Fiat ritiene «Molto promettente» anche alla luce del 2,1% ottenuto in Svizzera oltre ai buoni risultati in Francia, Austria, Belgio, Olanda e Portogallo. Su questo dato, gioca favorevolmente il successo riscosso dalla Giulietta che, con quasi 5.300 immatricolazioni in settembre, è la causa principale della crescita. Alla quale, però, contribuiscono anche i buoni risultati della MiTo, della Panda e della 500; queste ultime due vetture restano vetture più vendute del segmento sia nel mese che nel progressivo annuo, mentre la Punto resta nella top ten del segmento B.
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