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Mini: una versione small per Detroit
17/12/2010
di Grazia Dragone
Il marchio britannico aspira a vendere 300.000 unità su base annua e promette una concept per il prossimo Salone americano
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Continua la corsa verso il successo del rivitalizzato marchio made in British Mini. La controllata della tedesca BMW aspira ad un importante risultato, annunciando l’intenzione di incrementare i volumi di vendita mondiali a circa 300 mila unità l’anno nel medio periodo. L’obiettivo è ambizioso ma a portata di mano, basti pensare che nei primi undici mesi del 2010, MINI ha già guadagnato il 5,4% vendendo ben 208.830 esemplari
Grazie anche ad una gamma che aggiunge costantemente nuovi modelli, sono infatti previsti nuove Coupé e Roadster nel secondo semestre del 2011 e nel 2012, Mini incontra felicemente il gusto dei tanti clienti, che la scelgono per il design e l’agilità nei percorsi urbani, ma anche per il suo fascino inalterato che ha attraversato indenne qualche decennio.
I vertici del Gruppo tedesco stanno valutando lo sviluppo di un nuovo modello che rispecchi i canoni che hanno reso la Mini un’auto particolare rispetto ad altre proposte del mercato, cioè la dimensione. All’imminente Salone di Detroit Mini, infatti, proporrà una concept dalle proporzioni compatte e ridotte, per fronteggiare le numerose competitors che affollano il segmento delle city car.
Il responsabile dello sviluppo di BMW, Klaus Draeger ha dichiarato: “Ci siamo sempre sentiti motivati dall’idea di costruire un’auto piccola ma molto spaziosa”. Secondo Draeger al prossimo Salone di Detroit vedremo una concept che anticiperà il futuro orientamento stilistico del marchio.
Dai segnali che il mercato invia in modo manifesto ai costruttori di auto, sembra che la tendenza ad acquistare vetture in formato extrasmall sia diventata dominante e non solo per soddisfare le esigenze di minore impatto ambientale ed economia del carburante, ma sembra essere diventata una vera e propria moda.
Oltre al gruppo BMW anche Opel, Lotus e Mercedes sono orientate a sviluppare vetture da città, snaturando per certi aspetti quelle che sono le connotazioni tipiche del marchio. Ma in tempi di crisi le aziende hanno esigenze di bilancio e quindi largo alle piccole auto.
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