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La Ferrari sbanca Pechino: le Rosse nuovo sogno cinese
10/01/2011
di Michele Formichella
Vendite record nel 2010 per la casa di Maranello alla conquista dell´ex Impero Celeste
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Con un incremento del 50% rispetto all'anno precedente di veicoli venduti in Cina, in casa Ferrari il 2010 si può certo considerare un ottima annata: le quasi 300 vetture vendute rappresentano il miglior risultato del Cavallino da quando è sbarcato nell'ex Impero Celeste e le rosse di Maranello diventano sempre più il sogno della emergente classe dirigente cinese.
Un risultato che viene commentato con entusiasmo dagli stessi portavoce della Ferrari, che - per avere un quadro meglio definito della situazione vissuta delle rosse in Asia - al buon risultato in territorio cinese associano i dati più che confortanti provenienti da Hong Kong e Taiwan.
Sommando le cifre provenienti dagli ex territori della Repubblica Popolare, infatti, la 'Greater China' diventa per Maranello uno dei primi 5 mercati al mondo per la Ferrari: dopo soli 6 anni di lavoro in quelle terre davvero niente male.
Ma il 2010 non è solo l'anno delle vendite record: entrerà nella storia della Ferrari anche per gli imminenti festeggiamenti riservati al cliente numero 999 del Cavallino, con un grande evento da tenersi il 14 gennaio a Shanghai che vuol rendere omaggio alla tradizione cinese, secondo la quale il numero 9 è un simbolo di longevità.
Una rete commerciale rafforzata da nuovi dealer e nuovi punti vendita su tutto il territorio cinese, un nuovo evento - con l'esordio nel 2011 del primo 'Ferrari Challenge' dedicato all'Asia, la presenza delle rosse al padiglione dedicato all'Italia dell'Esposizione mondale di Shanghai e al Beijing Auto Show sono stati solo i primi passi nella penetrazione delle rosse in terra cinese.
Una strategia ben studiata che alla fine ha centrato in pieno gli obiettivi fissati. E per stringere ancor di più il legame con la Cina, dal quartier generale di Maranello sono state avviate anche alcune iniziative, tra cui borse di studio e interscambi culturali.
Per la Ferrari davvero ora la Cina è più vicina.
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