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Stress test, bene le banche italiane
16/07/2011
di Giovanni Iozzia
Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi e Banco Popolare superano bene la simulazione. Ricadute positive sul settore dell’automotive
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Le banche italiane sottoposte allo Stress test hanno tutte superato brillantemente la prova. Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi e Banco Popolare hanno ben risposto alle simulazioni sulla capacità di resistenza in condizioni molto difficili e sull'adeguatezza dei livelli di capitalizzazione. Le banche italiane conservano quindi il livello Core tier 1, il principale indicatore di solidità preso come riferimento per la simulazione, che è stato abbondantemente superiore al minimo stabilito del 5%. In tutta Europa sono stati 80 gli istituti di credito sottoposti allo Stress test e otto di loro non lo hanno superato. Il test è stato condotto dall'Eba in collaborazione con la Banca d’Italia, la Banca Centrale Europea, la Commissione Europea e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico. Hanno fallito 5 banche spagnole, 2 due greche e 1 austriaca.
«Le banche italiane hanno superato con margini ampiamente positivi un esame impegnativo – ha detto Giuseppe Mussari, presidente dell'Associazione bancaria italiana -, confermando di essere solide e pronte ad affrontare il futuro, anche nell'eventualità di un severo peggioramento del ciclo economico, come nello scenario ipotizzato dall'Eba. Nonostante gli stress test siano stati certamente più severi di quelli del tutte le banche italiane sono state promosse. Questa dimostrazione di solidità è un ulteriore contributo che le banche danno al Paese in un momento complesso». «Le banche italiane - ha detto infine Mussari - occupano nelle classifiche costruite su più indicatori sempre ottime posizioni. Tutto ciò conferma che la fiducia che famiglie e imprese hanno sempre riconosciuto all'industria bancaria è ben riposta».
Un risultato del genere non può che avere una ricaduta positiva nel settore dell’automotive. A parte l’annunciata acquisizione della Pininfarina da parte del finanziere Vincent Bollorè proprio grazie al via libera delle banche, sono diverse le operazioni in corso. Non giocheranno infatti un ruolo secondario neppure nell’ormai imminente fusione formale, come ha recentemente scritto il Wall Street Journal, tra Fiat e Chrysler. Unificazione i cui termini saranno discussi il prossimo 26 luglio. Ruolo della banche che sarà anche decisivo nella vicenda legata al rilancio dello stabilimento di Termini Imerese, che la Fiat abbandonerà il 31 dicembre 2011. Infine, gli istituti di credito avranno un ruolo importante e decisivo nella vicenda della De Tomaso che andrà incontro ad una ricapitalizzazione il 28 luglio, in maniera da rilanciare lo stabilimento di Livorno. Il sindaco della città toscana, Alessandro Cosimi ha infatti dichiarato: «Vorrei sollecitare il mondo bancario e del credito ad avere un po’ più di coraggio nei confronti dei progetti di reindustrializzazione. Questa della De Tomaso è un’impresa industriale che può avere uno sbocco».
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