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Pininfarina chiude i battenti


12/10/2011

di Domenico Scalera

Procedura di mobilità per i 127 dipendenti che lavoravono nello stabilimento automobilistico di San Giorgio Canavese


Pininfarina chiude i battenti [ Torino ] – La Pinifarina Spa ha lanciato un comunicato uffciale con il quale ha confermato la chiusura dello stabilimento. Già da ieri sembra che l’azienda di San Giorgio Canavese ha avviato la procedura per un piano di mobilità dovuto alla cessazione dell’attività produttiva di auto, come previsto dalle normative vigenti.

La mobilità interesserà i 127 dipendenti tra operai e dirigenti del settore produzione e degli enti collegati direttamente ed indirettamente. Questa operazione avrà un onere di circa € 2,9 milioni per i contributi e le indennità come previsto per legge, al quale si dovrà aggiungere anche il pagamento di circa € 2,5 milioni di liquidazione del Fondo Trattamento di fine Rapporto che verrà erogato a procedura terminata.

La Pininfarina vede le sue origini a Torino il 22 maggio 1930 come socità anonima Carrozzeria Pinin Farina fondata da Battista Farina detto “Pinin” che creò una piccola attività artigianale dedita alla costruzione di carrozzerie speciali su ordinazione di facoltosi clienti privati o in piccola serie. Tra i clienti auto motive, la Pininfarina collaborava con marchi prestigiosi come Ferrari, Alfa Romeo, Maserati, Ford, Tata Motors, Volvo, Chery, JAC, Brilliance ed era una società quotata in borsa. Aveva sviluppato importanti partnership anche in altri settori, con clienti come Iveco, Ansaldobreda, Eurostar, Prinoth.

Proprio al salone dell’auto di Ginevra 2010 la Pininfarina festeggiò gli 80 anni di vita e per l’occasione presentò una concept sportiva, la Pinfarina 2uettottanta che fu proclamata al Salone di Ginevra “Car Design of the Year Award” per il miglior design automobilistico del 2010 nella categoria concept car.I cambiamenti che si sono susseguiti in quest’ultimi anni sul mercato mondiale, in particolare la crisi economica senza precedenti che ha colpito pesantemente l’industria automobilistica, hanno inevitabilmente influenzato anche la fisionomia della Pininfarina che non è riuscita a reggere. Non ha avuto seguito neanche il possibile accordo tra Bollorè e Pininfarina che aveva avuto il consenso di numerosi istituti di credito e diverse Banche tra cui Banca Intesa Sanpaolo e Banca UniCredit.

Di certo, non ci aspettavamo che la Pininfarina, una bella realtà italiana nel settore automotive, si spegnesse dopo tanti anni di lavoro ed impegno profuso dai suoi fondatori.


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