Notizie
Toyota, maxi-richiamo per 7,5 milioni di vetture
10/10/2012
di Fabiana Muceli
Ancora problemi per la casa nipponica: difetto all´alzacristalli e rischio incendio dei modelli Yaris, Rav4, Auris e Corolla
|
Sono 7,5 milioni le vetture richiamate dalla Toyota a livello mondiale. I proprietari dei modelli Auris, Corolla, Rav4 e Yaris ( prodotti tra il settembre 2006 e il dicembre del 2008) sono tenuti ad un controllo presso le concessionarie e autofficine del marchio. Il problema riguarda l’impianto elettrico dei finestrini e coinvolge circa 205 mila vetture Toyota circolanti in Italia.
Nel dettaglio, il malfunzionamento interessa l’interruttore alzacristalli, situato nel pannello della porta al lato del guidatore: lo stesso può attivarsi in maniera irregolare, fino a bloccarsi del tutto. Ciò potrebbe provocare il surriscaldamento dell'interruttore stesso, anche se ad oggi non si sono verificati problemi di questo tipo. L'assistenza alla vettura è gratuita, così come l'eventuale sostituzione del pezzo difettoso.
Non è la prima volta che la Toyota si trova a dover effettuare un richiamo. Nel 2009, si verificò un controllo di massa che coinvolse 8 milioni di vetture, a causa di un problema al pedale dell’acceleratore che rischiava di rimanere bloccato sul tappetino del lato guidatore. I danni maggiori si ebbero negli Usa, dove una serie di incidenti mortali furono imputati al difetto, poi indagini approfondite attribuirono differenti cause agli eventi. Nonostante ciò, la Toyota dovette presentare ufficialmente le proprie scuse e negli Stati Uniti si registrò un calo di vendite tale da provocare perdite per 2,47 miliardi di dollari.
Un grave danno per il marchio giapponese, che pagò con il primo posto nella classifica mondiale dei costruttori, cedendo il passo alla Volkswagen. Ma il più grande richiamo della storia resta appannaggio della Ford, costretta al controllo su 12 milioni di auto per un interruttore a rischio di surriscaldamento. Quello con maggiori danni di immagine fu invece a carico della Mitsubishi che, nel 2001, venne accusata di aver coperto per anni gravi difetti di costruzione: risultato, 11 mila posti di lavoro persi e cessione del controllo alla Daimler.
|
| |
|
|