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Ecoincentivi a doppia velocità
07/04/2013
di Giovanni Iozzia
Partiti lo scorso 14 marzo hanno avuto un doppio esito: quelli per i privati sono finiti quasi subito, quelli per aziende sono quasi tutti ancora inutilizzati
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[ Roma, Lazio, Italia ] -
Gli ecoincentivi per le auto partiti lo scorso 14 marzo hanno avuto un doppio esito. Quelli per i privati e senza rottamazione sono finiti quasi subito e alla data odierna (domenica 7 aprile) sono ridotti ad appena poco più di 90 euro in entrambe le categorie (emissioni <=95 g/Km e > 50g/Km e emissioni <= 50 g/Km). Quelli per le imprese, con la rottamazione, sono ancora utilizzati parzialmente e ammontano globalmente a circa 90 milioni di euro (emissioni <= 120 g/Km e > 95 g/Km, emissioni <=95 g/Km e > 50g/Km, emissioni <= 50g/Km). In origine erano stati stanziati 7,4 milioni di euro per il primo gruppo, che sono quasi tutti finiti; mentre per il secondo la somma a disposizione 98,5 milioni di euro e quindi sono stati utilizzati appena 8 milioni. Dunque qualcosa non ha funzionato.
«Gli ecoincentivi previsti dal Governo Monti si sono rivelati una doppia bufala - ha dichiarato il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi -: se da una parte infatti i circa 4,5 milioni di euro riservati ai privati si sono volatilizzati nel giro di un’ora, dall’altra dopo 20 giorni siamo ancora al palo per le flotte aziendali. Infatti ad oggi sono stati richiesti 300mila euro a fronte dei 35 milioni stanziati. In altre parole il 99% dei fondi destinati alle flotte aziendali è ancora disponibile».
«Per le aziende è più facile vincere al Superenalotto piuttosto che accedere a questi fondi - ha aggiunto Pavan Bernacchi -. Questo perché sono vincolati alla rottamazione di autoveicoli con più di dieci anni, quando tutti sanno che le aziende ammortizzano e sostituiscono questi beni durevoli in tempi molto più ristretti. E per mesi Federauto ha lanciato appelli al Governo perché bloccasse questo provvedimento inutile e dannoso, per la cui realizzazione sono stati tra l’altro spesi 600mila euro: il doppio richiesto fino ad oggi dalle flotte aziendali».
«Il mondo dell'automotive italiano merita un repentino cambio di rotta - ha detto il presidente dei Concessionari Bmw, Enzo Zarattini - a cominciare dall'adeguamento delle detrazioni del costo delle vetture aziendali alla media dei Paesi Ue, pari al 100%. Da noi era il 40%, ma l'ultimo Governo ha dimezzato la percentuale portandola al 20%. Di fatto disincentivando ulteriormente il cliente azienda a rinnovare il proprio parco».
Il Ministero dello Sviluppo Economico respinge queste critiche e ribalta la questione precisando da parte sua che: «Le aziende si prendono più tempo dei privati».
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