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Aria sempre più inquinata in città. E colpa delle auto?


12/10/2013

di Maura De Sanctis

Nonostante la diminuzione del parco circolante, in molte città permane la criticità


Aria sempre più inquinata in città. E colpa delle auto? Secondo il rapporto dell'ISPRA sulla Qualità dell'Ambiente Urbano, sono decisamente diminuite le concentrazioni di sostanze inquinanti nell'aria nelle più importanti città italiane ma il parco circolante risulta ancora troppo elevato. In particolare è stata rilevata una sensibile diminuzione di PM10 (particelle emesse dai tubi di scappamento delle auto ma non solo) e biossido di azoto ma ciò non appare sufficiente per garantire una sana respirazione. Per contro in alcune regioni (Centro-Nord, Campania e Sicilia) per così dire meno virtuose, permane invece la criticità dove anche per l'ozono, non si rileva alcuna tendenza alla diminuzione. Le città dove si è registrata una maggiore presenza di sostanze inquinanti sono Roma, Taranto, Milano, Napoli e Torino, le minori a Campobasso e Aosta.

Da un'analisi più dettagliata sul traffico cittadino emerge che la principale fonte dell'aumento delle polveri sottili è proprio l'automobile sebbene sul mercato siano sempre più diffusi modelli efficienti e a basso impatto ambientale. Non vi è ormai dubbio che l'inquinamento atmosferico fa male alla salute. Il Governo nel 2010 emise un decreto con il quale veniva ribadita la necessità di monitorare in modo particolare il PM 2,5, una sostanza particolarmente pericolosa per la salute e ne stabilì un valore limite annuale di 25 µg/m da raggiungere entro il 1 gennaio 2015. Infatti secondo le stime riportate da uno studio condotto su 25 città di tutta Europa ivi compresa Roma, su un totale di 39milioni di abitanti ben 19mila sono risultate le morti imputabili a livelli di PM2,5 (superiori al valore di 10 µg/m indicato dall'OMS come riferimento per la salute umana).

Ma è proprio vero che in Italia ci sono troppe auto? Negli ultimi anni sempre più automobilisti scelgono forme complementari di mobilità tra cui la bicicletta, lo scooter o la moto ritenendole più idonee per spostarsi nel traffico cittadino ma purtroppo questi non sono sufficienti per garantire una buona qualità di vita. Occorre che il Governo adotti una politica d'investimento sul trasporto pubblico locale che preveda la realizzazione di reti adeguate per il trasporto collettivo nelle città. Difatti nel nostro paese, ancora oggi il trasporto pubblico è considerato un vero e proprio servizio sociale, destinato a soddisfare l'esigenza solo di coloro che non possono muoversi con mezzi propri. La conseguenza è che molti automobilisti preferiscono spostarsi con la propria auto considerandola più affidabile e comoda rispetto ai mezzi pubblici.

Se è pur vero che notevoli progressi sono stati fatti nel settore automotive, molta della nuova tecnologia per ridurre lo smog non è stata ancora utilizzata. Intanto, le idee di prevenzione per lo smog proliferano tra le quali una delle più popolari è il carpooling, una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone. Un altro interessante programma è quello progettato dal Bureau of Automotive Repair della California che offre la possibilità di ritirare un veicolo qualificato cioè a ridotte emissioni e ricevere $ 1000. Gli utenti che soddisfano i requisiti di ammissibilità a basso reddito possono ricevere $ 1500. Inoltre, per coloro che possiedono una vettura che non supera lo Smog Check biennale, il programma prevede un'assistenza finanziaria pari a $ 500 per consentire le necessarie riparazioni finalizzate alla riduzione delle emissioni inquinanti.


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