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Siete stati ingannati dai consumi della nuova auto?
11/03/2014
di Maura De Sanctis
Le differenze fra i consumi dichiarati e quelli reali vanno da un minimo del 16% a un massimo del 45%
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Più del 90% delle pubblicità automobilistiche sembrano dichiarare consumi ed emissioni inferiori rispetto a quelle reali. Il problema è che le case costruttrici pur di aumentare il trend di vendita sono spinte a pubblicizzare consumi ed emissioni diverse da quelle effettive e ciò a scapito sia dei consumatori che dell’ambiente. Statisticamente è provato che alcune vetture consumano circa il 50% in più rispetto a quanto dichiarato con un costo maggiore che si aggira intorno a 300 euro all’anno. Neanche la legge viene in aiuto. La normativa oggi non consente al consumatore di sapere quanto effettivamente consumerà la vettura che acquista.
Per testare le automobili in Europa si utilizza il NEDC (New European Driving Cycle), un sistema non adeguato per misurare i reali valori di consumo di carburante di un autoveicolo. Le case automobilistiche infatti per ottenere risultati di consumo minori e basse emissioni spesso adottano degli escamotage: montano sulle auto testate pneumatici speciali gonfiati all’eccesso per avere meno resistenza e attrito al suolo o mettono nastro adesivo sulle rientranze dei veicoli per rendere le auto più aerodinamiche.
Per ovviare a tali problematiche è in fase di sviluppo il test WLTP (World Light Duty Test Procedure), che dovrebbe essere più attendibile in quanto fornirebbe stime sui consumi di carburante più realistiche. Intanto negli Stati Uniti, dove si utilizza il test FTP-75 (Federal Test Procedure), le case coreane Kia e Hyundai si sono ritrovate a dover risarcire migliaia di automobilisti per aver dichiarato consumi di carburante più bassi rispetto a quelli reali.
E' da sottolineare che Stai Uniti e Europa effettuano il test “a banco” ovvero su un percorso simulato e non reale e ciò impedisce di rilevare i consumi effettivi della vettura, un esempio tipico è il sistema Start&Stop adottato dalle case automobilistiche che consente di ottenere un minor consumo rispetto ad una vettura non dotata di tale sistema, in quanto grazie alle numerose pause previste dal test, assenti invece in condizioni reali, il motore risulterà spento e quindi non consumerà. Stesso discorso per le auto ibride, quest’ultime infatti consumano allo stesso modo di un auto a benzina anche se risultano ridotte le emissioni inquinanti.
Pertanto, in attesa di una normativa di maggiore tutela dei consumatori sarebbe buona norma provare su strada l’auto che hai deciso di acquistare per verificarne i consumi ma devi sapere che il concessionario non ha alcun obbligo di farlo. Diversamente, non esistendo nessuna garanzia di legge, non puoi chiedere alcun risarcimento nel caso in cui, dopo l'acquisto rilevi maggiori consumi rispetto a quelli dichiarati dalla casa costruttrice.
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