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General Motors e Spyker, nessun accordo: la Saab chiude
19/12/2009
di Fabiana Muceli
Fallite le trattative tra casa automobilistica olandese e la GM. Il governo svedese non interverrà per salvare il marchio storico
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Il marchio storico Saab non esisterà più. Sono fallite le trattative della General Motors con l'olandese Spyker, per problemi emersi che le due parti non sono riuscite a risolvere, come si legge nel comunicato ufficiale che di fatto sancisce la scomparsa progressiva della casa automobilistica scandinava.
La GM promette una ordinata e responsabile riduzione delle attività, garantendo l'assistenza per le vetture in circolazione e precisando che non si tratta di una bancarotta o una forzata liquidazione, ma che inevitabilmente provocherà il licenziamento di 4 mila dipendenti, anche se secondo alcune stime la chiusura coinvolgerà almeno 8 mila posti di lavoro. Il ministro dell'Industria Maud Olofsson ha annunciato l'incontro con i sindacati ribadendo però che il governo svedese non interverrà in alcun modo per salvare la società, decisione che probabilmente solleverà ulteriori critiche da parte della sfera economica che già aveva accusato l'esecutivo di mancato sostegno nei confronti del marchio nazionale.
La Saab, che nasce come costruttore di aeroplani nel 1937, si fa largo nel settore automobilistico dopo la seconda guerra mondiale, ma raggiunge il suo massimo negli anni ottanta. La General Motors entra in corsa nel 1990, quando comincia il lento calo di vendite dell'azienda, che nell'ultimo anno ha immesso sul mercato solo 93.000 vetture. Nell'agosto 2009 si propone la casa automobilistica Koenigsegg, ma l'accordo sfuma. Oggi fallisce la trattativa anche con la Spyker e con lei si perde l'unica papabile acquirente capace di cambiare le sorti del marchio.
Se nel futuro non ci sarà Saab, al passato e ai collezionisti rimangono vetture cult come la Saab 99, la 900 e la 9000. Curioso che la ricorrenza del numero 9 nella storia della casa automobilistica si manifesti anche nell'anno della sua chiusura.
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