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Mercato auto, il 2014 si conclude in crescita
04/01/2015
di Giovanni Iozzia
Gli italiani durante la crisi hanno comprato meno automobili ma hanno continuato ad usarle facendole invecchiare e quindi sono stati costretti a sostituirle
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[ Roma, Lazio, Italia ] -
Secondo i dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel mese di dicembre 2014 la Motorizzazione ha immatricolato 91.518 autovetture, con una variazione di +2,35% rispetto a dicembre dell'anno precedente, durante il quale ne furono immatricolate 89.415. Nell’intero 2014 le auto immatricolate sono state 1.359.616 autovetture, con una variazione di +4,21% rispetto al 2013, durante il quale ne furono immatricolate 1.304.648.
Secondo il Centro Studi Promotor, l’andamento non negativo del mercato dell’auto nel 2014 è dovuto essenzialmente alla domanda di sostituzione troppo a lungo rinviata. In Italia, infatti, l’82,7% degli spostamenti motorizzati avviene in automobile, il 3,7% in moto e il 13,6% con il trasporto pubblico, che durante la crisi ha ridotto le linee, aumentato le tariffe e peggiorato il servizio. Ne consegue che nel breve e medio periodo gli italiani dell’automobile non possono fare a meno.
Dunque gli italiani in questi anni di crisi economica hanno comprato meno automobili, ma, indipendentemente dalla loro volontà, all’automobile non hanno potuto rinunciare per mancanza di alternative. Il parco circolante è rimasto dunque pressoché costante, ma al rinvio sistematico, durante la crisi, di una quota importante di sostituzioni, ha determinato un forte invecchiamento delle auto che lo compongono. La conseguenza è che molti italiani con vetture non più affidabili sono stati alla fine costretti a sostituirle.
Le sostituzioni necessarie sono cominciate nel 2014 e continueranno anche nel 2015 indipendentemente dalla ripresa dell’economia.
«Per prima cosa una piccola soddisfazione statistica – ha affermato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto -. Esattamente 12 mesi fa avevamo previsto nel nostro comunicato stampa di inizio anno un mercato 2014 a 1.350.000 vetture. Ci siamo quindi discostati dal consuntivo 2014 di circa un 0,7%. A questo punto sarebbe corretto che chi aveva a suo tempo dichiarato altri numeri si mettesse un pochino di cenere sulla testa. Soprattutto prima di sbandierare nuove previsioni ottimistiche per il 2015».
Continua Pavan Bernacchi: «Rispetto al 2013 abbiamo registrato un +4,2%, ma rispetto al 2012, che tutti considerano un anno orribile, abbiamo perso ancora un -2,9%. E' per questo che bisogna pesare e contestualizzare un dato che sembrerebbe positivo, ma non lo è. E' un dato che inquieta e siamo convinti che se il Governo non darà attenzione al nostro settore, alle nostre proposte, come ad esempio l'Iva agevolata per i privati, il 2015 bisserà il 2014 attestandosi attorno a 1.400.000. Torneremmo così al 2012 in un loop negativo che da soli non possiamo spezzare».
Secondo gli analisti, la previsione positiva per il 2015 potrebbe essere anche migliore se il Governo manifestasse una qualche sensibilità nei confronti del settore dell’auto e degli automobilisti.
Un primo segnale in questo senso vi è stato proprio all’inizio del 2015 con la mancata applicazione dell’aumento delle accise sui carburanti che avrebbe dovuto entrare in vigore il 1° gennaio. Sono in tanti ad auspicare che a questo primo segnale ne seguano altri.
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