Dopo una breve notte di sonno la “corsa più bella del mondo” è partita da Parco dei Medici a Roma, percorrendo parte del Grande Raccordo Anulare per riprendere poi la SS Cassia a Formello. Il percorso di questa terza tappa è da molti considerato quello più gratificante, per la bellezza dei panorami e per il piacere di guida che alcune strade sanno regalare: transiti come Ronciglione e il Lago di Vico, Viterbo, Radicofani, Siena, Pisa e Lucca hanno regalato momenti di grande gioia agli equipaggi della Mille Miglia.
Dopo il transito sulla sommità di Radicofani, la Mille Miglia si è tuffata nel cuore della Toscana, trovando un pubblico via via sempre più entusiasta: da Buonconvento alla strepitosa piazza del Campo di Siena, gremita per il passaggio della corsa, fino a Pisa e Lucca, è stato un crescendo di colori e applausi che confermano come il fascino di questa manifestazione non conosca limiti territoriali. In particolare, Piazza dei Miracoli a Pisa si è mostrata in tutto il suo splendore, consentendo ai tantissimi stranieri in gara di effettuare suggestivi scatti fotografici alla torre pendente.
Prima di arrivare a Reggio Emilia la carovana, che Enzo Ferrari definì il più bel museo viaggiante del mondo, ha percorso le suggestive curve che portano alla cima del Passo dell’Abetone. Questa è stata una vera e propria novità dato che gli Appennini tra Toscana ed Emilia sono sempre stati attraversati percorrendo la Futa e la Raticosa. Alcuni equipaggi hanno rimpianto le famose curve ma sicuramente non sono stati delusi dagli affascinanti paesaggi scoperti all’Abetone.
Questa terza, e penultima, tappa si è conclusa con la città di Parma che ha accolto la manifestazione nel migliore dei modi. Le vetture sono state parcheggiate nel Parco Ducale, che ha fatto da scenario perfetto, anche se un po’ avaro di illuminazione. Alla fine della terza giornata di gara la classifica, seppur ancora non definitiva, dovrebbe confermare la seguente cinquina: Juan Tonconogy e Guillermo Berisso su Bugatti T 40 del 1927, che precedono Andrea Vesco e Andrea Guerini su FIAT 514 MM del 1930, Ezio Martino Salviato e Caterina Moglia su Bugatti T 40 del 1928, Giordano Mozzi e Stefania Biacca su OM 665 Sport Superba 2000 del 1927 e, a chiudere i primi cinque, il team Giovanni Moceri e Lucia Galliani su Chrysler 72 del 1927.