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Dakar: Lopez e Sainz vincono la 12ima tappa


15/01/2010

di Andrea Bonino

Terza vittoria per Francisco Lopez con l´Aprilia per le moto. Carlos Sainz in auto stacca Nasser Al Attiyah e ha quasi il titolo in tasca


Dakar: Lopez e Sainz vincono la 12ima tappa La dodicesima e terz'ultima tappa della Parigi Dakar ha visto il trionfo di Francisco “Chaleco” Lopez per le moto e di Carlos Sainz per le auto. Il centauro cileno, giunto alla terza vittoria di tappa con la sua Aprilia, si è imposto con il tempo di 3h48'34 nei 476 km di speciale che vanno da San Juan a San Raphael. La tappa era di 796 km, la più lunga dell'intero Rally, di cui ben 476 cronometrati, suddivisi in due speciali (la prima di 204 km, la seconda di 142). Alle spalle di Lopez hanno chiuso la Yamaha del francese David Fretigne, giunto a 40 secondi e la KTM del norvegese Pal Anders Ullevalseter, terzo a 1 minuto e 13 secondi. Quarto lo spagnolo Marc Coma, sempre Ktm. Nella classifica generale delle moto resta saldamente al comando Cyril Despres (Ktm), ottavo oggi ma con oltre un'ora di vantaggio da amministrare. Dunque il francese può già praticamente dichiararsi vincitore, a due tappe dalla fine di questa edizione 2010, a meno di incredibili stravolgimenti.
Sempre viva, invece, la lotta per il secondo gradino del podio finale, con Lopez che precede di circa un minuto Ullevalseter che proprio in questa dodicesima tappa ha dovuto abdicare e lasciare il secondo posto al cileno. E proprio il duello tra i due ha caratterizzato questa tappa sulle due ruote, sul filo dei secondi. Il norvegese ha superato il cileno nella prima parte del percorso, il più veloce e su misura per le capacità della sua KTM 690cc. Dopo 363 miglia Ullevalseter aveva con un margine di 1'34 sul suo rivale. Tuttavia, nei restanti 113 chilometri di sabbia, la piccola Aprilia ha dimostrato quello che vale, staccando l'avversario di 1'13”. Il leader, Cyril Despres, visto il vantaggio maturato finora, poteva permettersi di perdere qualche minuto e s'è concentrato soprattutto sul mantenimento in pista della moto, senza andare “a manetta”. All'arrivo a San Raphael, nonostante avesse perso 17 minuti nella seconda sessione di qualifica, è riuscito a mantenere ancora un vantaggio di 1h03.

A fine gara Lopez era stremato: “Per essere il tratto finale della Dakar è stata una tappa molto fisica e molto tecnica. E' stata molto avvincente, ma troppo caldo verso la fine. Bisognava stare molto attenti con la moto, ma mi sono divertito”. Marc Coma, invece, era dispiaciuto: “La prima parte della tappa è stata molto diversa dall'ultima, molto, molto più fisica. Ho avuto un piccolo problema con la moto, visto il caldo tremendo. Il motore si è surriscaldato e il limitatore è andato ko. Così il motore ha continuato a fare le bizze, non sopportando più il caldo. Pertanto, nella seconda metà della tappa, ho avuto problemi a tenere il ritmo giusto”. “Ho cercato di tenere il passo di Marc” ha detto David Frétigné, “ma mi sono veramente divertito. C'erano un sacco di pezzi di strada molto veloci, con fiumi asciutti da attraversare e pezzi in cui riuscivi a tenere la navigazione. Nella seconda parte del percorso, mi sono reso conto che non avevo perso troppo terreno da Marc Coma. Riuscivo a vedere il suo casco in lontananza, così ho cercato di dare tutto per tenere il passo. Alla fine, penso di aver fatto un tempo molto buono”.

Nelle auto, invece, vince Carlos Sainz, mantiene la leadership nella classifica generale e allunga di un minuto il distacco sul qatariota Nasser Al Attiyah. La frazione da San Juan a San Rafphael è stata dominata dalla Volkswagen e da “El Matador”, alle spalle del quale sono finiti il pilota del Qatar, a 52 secondi, e lo statunitense Mark Miller a 4'22. In classifica generale ora Sainz ha un vantaggio di 5'20 su Al Attiyah quando restano solo due tappe ancora da disputare prima dell'arrivo a Buenos Aires. Il peggio sembra essere passato per lo spagnolo ma cinque minuti sono veramente pochi e tutto potrebbe ancora succedere, sebbene bissare le due forature di ieri per Sainz sarebbe un evento davvero eccezionale, al limite della sfortuna cronica. L'anno scorso il pilota, proprio in questo periodo, durante l'edizione 2009, gettava al vento la possibilità di laurearsi campione a causa di una brutale uscita “dai binari”. Allora il suo rivale era Giniel De Villiers. Quest'anno, invece, la situazione è leggermente diversa e in questa ultima giornata ha guadagnato un minuto sul suo inseguitore.

Stéphane Peterhansel è stato veramente sfortunato e all'arrivo al traguardo ha sfogato tutta la sua rabbia e manifestato la sua delusione: “Non abbiamo avuto fortuna durante la tappa di oggi. In realtà questo percorso è lo stesso dello scorso anno, ma nella direzione opposta. Ed è proprio per questo che siamo stati costretti ad abbandonare la gara. La pista era difficile e molto veloce. A 30 km dal traguardo della speciale abbiamo avuto un problema al motore che ci ha costretto a guidare a 30 km all'ora. Questo ci ha fatto perdere troppo tempo”.
Nasser Al Attiyah è contento e spera di riuscire a colmare il gap dal leader nelle prossime due gare: “Il nostro morale è alto. E' stata una tappa veloce, con paesaggi mozzafiato e passaggi altrettanto mozzafiato. Basta dire che la vettura è stata a volte su 4 ruote, altre su 3, altre praticamente 2. In alcuni tratti non riuscivi nemmeno a vedere la pista: eri quasi in verticale. Comunque sia: non abbiamo perso molto tempo, quindi sono molto soddisfatto. Il mio morale per domani è alto. Altissimo”. Chiude la tappa da San Juan a San Raphael il leader, Carlos Sainz con un laconico: “Va tutto bene. E' stata una tappa veloce, non troppo pericolosa, ma complicata. Tuttavia, non ho avuto problemi, quindi posso dire che le cose stanno andando per il verso giusto”.


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