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Mercato auto: le incognite del futuro
07/01/2021
di Grazia Dragone
Chiude in rosso il bilancio del 2020
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Centro Studi Promotor raccoglie i numeri degli ultimi dodici mesi e mette nero su bianco il bilancio del mercato auto in evidente difficoltà. Durante il mese di dicembre sono state immatricolate 119.454 autovetture con un calo del 14,95% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nell'intero 2020, invece, le immatricolazioni in Italia sono state pari a 1.381.496, un livello che non si vedeva da decenni e più precisamente dagli Anni 70. La riduzione rispetto all’anno precedente si attesta sul 27,93%.
Questo risultato sarebbe stato peggiore senza il pacchetto Benamati che, per la seconda metà dell'anno, ha previsto incentivi per le vetture ad emissioni zero e a basso impatto ambientale, ma, anche per quelle ad alimentazione tradizionale con emissioni di CO2 non superiori a 110 gr/km.
Il 2021 rappresenta un’incognita e le aspettative, per quanto ottimistiche, restano comunque condizionate all'andamento della pandemia, che non permette di individuare, per il momento, spiragli di risoluzione. Il 49% dei concessionari consultati dal Centro Studi Promotor prevede per l’anno in corso numeri pari al 2020, mentre altri concessionari si dividono tra ottimisti e pessimisti.
Il calo del 2020 ha portato a una contrazione del fatturato di 12,17 miliardi rispetto al 2019. Ridotto anche il gettito Iva di 9,97 miliardi. Sembra evidente come un altro anno come quello lasciato alle spalle rappresenterebbe una vera e propria catastrofe. Per limitare le perdite ci si aspetta un intervento sul fronte degli incentivi, ma anche un ripensamento sulle strategie da adottare.
Prima della pandemia, l’emergenza del settore auto in Italia era quella di avere il parco circolante più vecchio d'Europa, con conseguenze oltre che sull’ambiente anche sul fronte della sicurezza, sottolineata dai tassi di mortalità per incidente stradale (55 morti per milione di abitante nel 2019 in Italia, contro i 48 della Francia, i 37 della Germania e i 28 del Regno Unito).
Si chiede alla politica la stessa attitudine impiegata per riqualificare il patrimonio immobiliare attraverso il Superbonus del 110%, trovando risorse da investire in un piano pluriennale per riqualificare il parco circolante italiano. Non si chiede il 110% della spesa, ma sarebbe sufficiente un piano di incentivi pluriennali che privilegiasse la scelta di vetture a basso impatto ambientale, dando slancio alle immatricolazioni di auto elettriche ma anche ibride plug-in. Inoltre, il piano di riqualificazione del parco circolante italiano dovrebbe prevedere incentivi strutturali per l'acquisto con rottamazione anche di autovetture con alimentazioni tradizionali, ma con emissioni contenute.
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