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Marchionne promette 1 miliardo di dollari per gli impianti americani
24/11/2010
di Michele Formichella
Il complessivo investimento del gruppo Chrysler sale così a 3 miliardi. Salvi 2250 posti di lavoro
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Ieri il presidente americano Barack Obama e il suo vice Joe Biden hanno fatto visita agli stabilimenti Chrysler di Kokomo, nello stato dell'Indiana, dove ad attenderli c'era l'Amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne. Una giornata impegnativa, ma fruttuosa.
Come hanno riportato diverse agenzie di stampa nelle scorse ore, l'occasione è infatti stata propizia a politica e imprenditoria per lanciare importanti news: la conferma da parte del gruppo Chrysler di un possibile investimento da 843 milioni di dollari finalizzato al rilancio dello stabilimento produttivo di Kokomo, innanzitutto.
Investimento che consentirà di produrre nello stabilimento i nuovi impianti di trasmissione anteriore di futura generazione attraverso i quali passerà nei prossimi anni il rilancio del marchio americano, per realizzare i quali - grazie all'investimento - sarà possibile mantenere 2250 posti di lavoro che erano a rischio nella fabbrica a stelle e strisce.
In una nota del gruppo Fiat, socia della Chrysler, si aggiunge poi che il totale dell'investimento negli impianti produttivi americani salirà - con ultimi 843 milioni promessi - a quasi 3 miliardi di dollari in quasi un anno e mezzo: dal giugno 2009.
La seconda importante novità ufficializzata nel tour di Obama in Indiana riguarda il piano industriale di Chrysler, che per realizzare la nuova componentistica darà vita a una partnership con il gruppo tedesco Zf, che consentirà - secondo quanto ha affermato lo stesso Marchionne - grazie alla produzione di queste nuove trasmissioni anteriori a otto marce da realizzarsi a Kokomo, di trasformare la Chrysler in leader del mercato.
E poi l'Ad Fiat promette di investire più di un miliardo di dollari entro 6 mesi negli impianti di Kokomo, per dare dimostrazione dell'impegno del gruppo torinese nei confronti della comunità della città dell'Indiana e della sua forza lavoro.
Soddisfatto il vice presidente dello United Auto Worker, il sindacato metalmeccanici statunitense, General Joliefeld, che commenta: 'L'annuncio è una buona notizia per i nostri dipendenti dell'Indiana'.
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