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Saab: fallimento in vista
09/09/2011
di Grazia Dragone
La Corte distrettuale di Vanersborg respinge la riorganizzazione della società su base volontaria
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Il fallimento era visto come l’ultima ratio, ma appare ormai inevitabile per il costruttore svedese Saab. Dopo aver tentato la carta della riorganizzazione della società su base volontaria, ma prontamente respinta dalla Corte distrettuale di Vanersborg. Per la Swedish Automobile, attuale denominazione societaria, il futuro sembra ormai segnato definitivamente.
L’azienda, insieme alle collegate Saab Automobile Powertrain e Saab Automobile Tools, si è vista così respingere la propria richiesta, che si appellava alla legislazione svedese, per consentire a uno storico marchio, che ha concluso contratti importanti, di sopravvivere grazie ad un appoggio di tipo politico, essenziale per la loro attuazione.
Già nello scorso aprile Saab aveva dovuto interrompere la produzione ed era stata costretta a non erogare lo stipendio ai propri dipendenti, a causa delle pesanti perdite subite all’inizio dell’anno, stimate sui 224 milioni di euro. L’accordo con le Pang Da automobile trade e Zhejiang Youngman Lotus Automobile avrebbe permesso però, grazie ad un buona liquidità, di avviare la ristrutturazione e salvare l’azienda. Saab tuttavia non si arrende ed è pronta ad un ricorso, fornendo ulteriori elementi per salvare il Gruppo da un fallimento quasi certo.
La Corte ha spiegato le ragioni della sentenza indotta da alcuni punti che appaiono oscuri, come la modalità con cui Saab sarà in grado di uscire dalla crisi di liquidità e continuare il proprio operato. Secondo la Corte, “l'attuale sospensione della produzione potrebbe aver inciso sulla buona reputazione della società e indebolito il marchio Saab”.
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