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Presentata a Maranello la solar car Emilia II
22/09/2011
di Grazia Dragone
Il veicolo correrà nella competizione australiana World Solar Challenge
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Innovazione e ricerca si sono dati appuntamento nel Museo della Ferrari di Maranello per dare il via alla presentazione di una monoposto a propulsione solare. Emilia II, un veicolo lungo circa 5 metri, alimentato dai raggi solari, è stato illustrato dal presidente del Cavallino Luca Cordero di Montezemolo, prima della partecipazione all’attesa World Solar Challenge, competizione dedicata ai veicoli a zero emissioni, che si disputa dal 1989 ogni due anni in terra australiana.
L’evento sportivo consiste nel percorrere 3021 km, la distanza tra Darwin da Adelaide, attraversando l’arido deserto con temperature anche fino a 50° C dal 16 al 23 ottobre prossimi.
Anche l’Italia parteciperà alla gara, con un unico team su 40 candidati. La squadra “Onda Solare” è costituita da studenti di ingegneria elettrica dell'università di Bologna e dell'istituto professionale di stato per l'industria e l'artigianato di Maranello.
In dettaglio, la vettura è stata realizzata in carbonio e kevlar ed è ricoperta da 401 celle fotovoltaiche al silicio, per una superficie di 6 mq, che forniscono 1,3 kW di potenza trasformando i raggi del sole in energia elettrica per alimentare il motore. La velocità di punta è pari a 110 km/h. Il team ha spiegato che “ruote, cerchi, sistema sterzante, forcellone posteriore, scatola guida e molti altri elementi sono stati disegnati e costruiti su misura: il concept della scatola guida è mutuato dalle tecnologie usate in F1”. Entusiastici i toni di Montezemolo che ha detto, con riferimento al progetto: “Un segnale della vitalità dell'Emilia Romagna sotto il profilo dell'innovazione e della ricerca”.
La vettura punta sulla scorrevolezza e sul basso consumo di energia grazie al basso rotolamento dei pneumatici sull’asfalto “Tutta la parte elettrica e meccanica di questo veicolo è stata progettata nell’Università di Bologna. Tutto il know how legato alla parte elettrica, ai pannelli fotovoltaici, alla gestione batterie, alla gestione motore, e’ disponibile presso il Dipartimento di ingegneria elettrica. Le persone che hanno lavorato su questo veicolo sono studenti della laurea magistrale di ingegneria elettrica, e sono gli stessi studenti che andranno in Australia, seguiranno la gara e faranno tutta l’assistenza tecnica al veicolo”, sono state le parole di Claudio Rossi, ricercatore che ha portato avanti il progetto.
Aggiungendo: “Da questa avventura ci aspettiamo sicuramente tante emozioni e tanta esperienza. Questa e’ la prima partecipazione italiana di sempre, e noi andiamo a confrontarci con dei team che partecipano da tanti anni a questa competizione, che lavorano su budget e organizzazioni che noi non possiamo neanche immaginare. Non andiamo comunque lì per partecipare andiamo lì per competere, perché riteniamo di avere una macchina sotto diversi punti di vista altamente competitiva”.
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