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Fiat: ecoincentivi fino al 31 marzo
17/03/2013
di Irene Masoni
Esauriti gli incentivi statali in poche ore. Fiat finanzia incentivi equivalenti di cui si potrà usufruire per tutto il mese di marzo
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Gli ecoincentivi statali destinati ai privati, concessi dal Governo Monti, si sono esauriti nell’arco di poche ore, ed ora sono le case automobilistiche a correre in qualche modo ai ripari. Tra questi Fiat che ha deciso di farsi carico dell’incentivo estendendolo fino al 31 marzo.
Gli incentivi messi a disposizione dal Governo riguardavano l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 comprese tra 50 e 95 g/Km, una misura che non era connessa ad obblighi di rottamazione. Fiat ha deciso di prevedere un incentivo di stessa misura valido per i marchi del gruppo: Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre ai veicoli commerciali di Fiat Professional.
Se gli incentivi governativi prevedevano un tetto massimo di spesa, fissando di conseguenza il numero di veicoli acquistati che avrebbero potuto beneficiarvi, altrettanto non succede per quelli messi a disposizioni da Fiat che hanno soltanto una scadenza temporale, il 31 marzo appunto, e non prevedono alcuna distinzione tra mezzi privati e veicoli commerciali.
Il Gruppo Fiat non ha nel suo ‘listino’ nessun modello ad alimentazione completamente elettrica od ibrida, gli incentivi saranno quindi indirizzati sui numerosi modelli GPL e Metano prodotti dal Gruppo Fiat. Fiat Group Automobiles assicura incentivi sull'intera gamma metano e GPL, quindi anche per modelli di categoria superiore come, per fare un esempio, l'Alfa Romeo Giulietta 1.4 Turbo GPL da 120 CV e la Lancia Delta Ecochic GPL 1.4 da 120 CV (sulla quale l'incentivo raggiunge i 5.000 euro).
La decisione di Fiat di prolungare l’incentivazione è dovuta senza dubbio alla volontà di far ripartire le vendite ma il gruppo ha anche in questa occasione sottolineato che per Fiat «Metano e GPL rappresentino oggi le soluzioni più concrete e sicure per contrastare il problema dell'inquinamento nelle nostre città, ma soprattutto - in un momento così difficile per l'economia del nostro Paese - per abbattere drasticamente i costi di gestione delle automobili».
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