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E’ il momento delle minicar
11/08/2013
di Giovanni Iozzia
Modelli sempre più piccoli a causa del caro benzina e delle restrizioni alla circolazione nelle città e ci sono anche gli incentivi statali
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Le mini car, le auto molto piccole, sono sempre state una caratteristica italiana. Basti pensare alla vecchia, mitica 500 e non solo: c’erano anche la Bianchina e la Giardinetta.
Adesso, però, si parla di mini mini car. Modelli che periodicamente hanno fatto la loro apparizione sul mercato. La prima della serie è senza dubbio stata una vettura che la Morgan Stanley mise in vendita nel 1911. Furono in molti, negli anni successivi, a seguire questo esempio. Anche in Italia, dove venne prodotta l’Isetta dalla Iso su licenza della Bmw. Poi queste micro vetture passarono completamente di moda.
Tornano in auge alla fine degli anni Ottanta ma destinate al segmento dei giovani dai 14 ai 18 anni in sostituzione del motorino o della moto, in attesa di conseguire la patente per guidare una macchina normale.
Adesso, con il caro benzina e le sempre maggiori restrizioni per la circolazione nelle città, le mini car tornano prepotentemente di moda nella versione elettrica. Il modello attualmente più conosciuto e diffuso è la Renault Twizy, piccolissima ma ideale per gli spostamenti in città, che ha un costo che si aggira intorno ai 7.000 euro.
Un successo che potrebbe essere aiutato dagli eco incentivi che possono arrivare anche a 5.000 euro. Lo Stato, con il Decreto Sviluppo in materia di mobilità sostenibile che è entrato in vigore quest’anno, ha infatti stanziato degli incentivi, per agevolare l’acquisto di auto elettriche e riuscire a fronteggiare la spesa non solo per i privati ma anche per le aziende e pubbliche amministrazioni.
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