Notizie
Multe in base al reddito
12/10/2013
di Giovanni Iozzia
I deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Trasporti hanno presentato una proposta di legge per la modifica del Codice della strada
|
[ Roma, Lazio, Italia ] -
I deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Trasporti hanno presentato una proposta di legge circa la modifica del Codice della strada che prevede che l'importo delle multe venga determinato in base al reddito di chi commette l'infrazione.
La proposta è una novità per l'Italia ma non per tanti altri paesi europei. Il sistema è in vigore in Gran Bretagna, Svezia, Svizzera, Grecia e Finlandia. In Italia, infatti, le multe hanno un costo fisso per tutti. Così chi guadagna, ad esempio, 1.000 euro al mese deve pagare la stessa cifra di chi ne guadagna 10.000 con un'ovvia incidenza molto diversa sulle finanze personali e quindi una portata molto diversa della sanzione.
«Vogliamo introdurre un principio di proporzionalità al meccanismo delle multe stradali - spiegano deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Trasporti -. E' questa la ragione alla base della nostra proposta di legge che, in ragione delle difficoltà relativamente all'incrocio di dati tra amministrazioni e dell'ampiezza del fenomeno dell' evasione ed elusione fiscale, si intende fondata su un parametro induttivo della condizione economica: la potenza del veicolo guidato».
«Oggi la funzione primaria delle sanzioni stradali - dichiara il primo firmatario della proposta di legge, Michele Dell'Orco -, costituire un deterrente alle infrazioni stradali rendendo la circolazione più agevole e sicura, non riesce più ad avere un'adeguata efficacia. Tutto questo a fronte del fatto, però, che ogni anno vengono staccate circa 14 milioni di multe: 1600 ogni ora. La maggior parte di queste restano inevase, lasciando buchi milionari nei bilanci delle amministrazioni per le quali questo strumento ormai costituisce semplicemente un modo per fare cassa. Si tratta di una forma di rastrellamento che non tiene in alcun conto le distanze economiche tra cittadino e cittadino. Per alcune persone infatti una multa rappresenta un salasso, per altre costituisce poco più di un fastidio».
«Il risultato - continua Dell'Orco - è che il meccanismo sanzionatorio, così come previsto attualmente dal codice della strada, non è dissuasivo allo stesso modo per tutti, perché la sanzione comminata per una stessa infrazione, in proporzione, rappresenterà una pena maggiore per un soggetto con un reddito basso rispetto a uno dal reddito più elevato».
«La soluzione a questa distorsione del sistema c'è - affermano gli altri membri della Commissione Trasporti -, ed è già adottata efficacemente in diversi paesi: pagare la multa proporzionalmente alla propria capacità contributiva. Il parametro della condizione economica basata sulla potenza del veicolo guidato è in linea con il principio già adottato per il bollo auto: più il mezzo è potente, più paghi. La potenza del motore incide sul costo di base del veicolo e, dunque, può essere considerato indicativamente un elemento valido per fornire un'indicazione sulle capacità economiche del suo proprietario».
|
| |
|
|