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I primi 40 anni della Porsche 911 Turbo
01/11/2014
di Gianluca Maxia
Grande anniversario per la Porsche che ha deciso di festeggiare con tutti gli appassionati alla fiera di auto d’epoca di Padova
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[ Padova, Veneto, Italia ] -
Speciale Fiera di Padova 2014 Oltre alla metà dello stand interno, anche una grande hospitality nello spazio esterno tra i padiglioni della fiera, hanno rappresentato l’importante sforzo di Porsche per ricordare questo grande anniversario per il costruttore e per tutti gli appassionati. L’impatto che ha avuto l’introduzione di questa vettura tanto speciale e il fatto che la tecnologia turbo fosse la base di queste straordinarie prestazioni, spinsero molti altri produttori a proporre motori turbocompressi, e quindi a far godere molti appassionati, anche senza possedere la mitica Porsche 911 Turbo.
Tutto iniziò al Salone Internazionale dell'Automobile di Francoforte nel 1973, dove fu presentata un'auto color argento che già da lontano attirò l'attenzione per la sua linea. Sul portellone posteriore spiccava un ampio alettone, dotato di griglie di ventilazione e circondato da un marcato profilo di gomma e le scritte sui parafanghi posteriori indicavano chiaramente che si trattava di un modello completamente diverso: “Turbo” era la parola magica che da allora in avanti entusiasmò il mondo delle auto sportive.
Aveva un motore 3.0 litri raffreddato ad aria capace di 260 CV che la resero la vettura più veloce del mercato tedesco: 250 km/h erano toccati in fondo alla quarta, ed ultima, marcia. Celebre fu la risposta di un tecnico Porsche quando gli chiesero perché non ne avesse cinque: “perché il motore è tanto potente ed elastico che non è necessaria”. Nel 1977 fu presentata la versione 3.3 litri con 300 CV e la quinta marcia, da li in poi fu un continuo successo commerciale, evoluzione dopo evoluzione.
Già alla fine degli anni 80 era uno status symbol ambitissimo. In quell’anno uscì una versione Cabriolet che ormai poco aveva del concetto iniziale di vettura da corsa costruita solo per avere l’omologazione nelle gare GT. Gli anni 80 consacrarono il mito della Turbo, gli allestimenti divennero lussuosi con vetri elettrici, sedili elettrici, tetto apribile elettrico, climatizzatore, pelle totale e così via. Nonostante tutto questo i tecnici Porsche mantennero le prestazioni ai vertici della categoria riuscendo ancora a far sentire i fortunati proprietari un po’ piloti.
La Porsche 993 Turbo fu la prima ad aggiungere la trazione sulle quattro ruote, che divenne poi una dotazione fissa di tutte le 911 Turbo successive. Con 408 CV raggiungeva i 100 km/h in 4,3 secondi e sfiorava i 300 km/h. Poi fu il turno della Porsche 996 con il motore raffreddato ad acqua e prestazioni quasi identiche alla precedente ma senza quello spirito graffiante delle 911 raffreddate ad aria. Nel 2009 il motore fu completamente riprogettato per dotarlo dell’iniezione diretta di benzina, e si toccarono i 500 CV. Una previsione davvero facile è quella di annunciare futuri modelli Porsche 911 Turbo ancora più potenti e prestazionali, ma altrettanto facile è la domanda sulla reale necessità di questa crescita ipertrofica, in fondo qualunque appassionato che abbia provato una 911 Turbo prima serie è sceso con un grande sorriso e tante emozioni da ricordare tutta la vita, ma sicuramente non ha provato l’ardente necessità di raddoppiare la potenza.
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