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Auto storiche, dalla Sicilia novità sul bollo
28/02/2016
di Giovanni Iozzia
L’Assemblea Regionale ha deciso che le auto con un’anzianità dai 20anni in su debbano pagare solo un bollo forfettario.
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[ Palermo, Sicilia, Italia ] -
L’Assemblea Regionale Siciliana chiede alla Corte Costituzionale un chiarimento su chi appartengono le competenze legislative per quanto riguarda il bollo delle auto, in particolare per quelle storiche.
Il Parlamento siciliano (nell’isola il Consiglio regionale è equiparato al Senato della Repubblica in virtù dello Statuto Speciale e del fatto che sia la più antica assemblea rappresentativa del mondo) ha infatti deciso nei giorni scorsi il pagamento forfettario di un bollo di 75 euro per le auto e le moto che superano i 20 anni di vita e di 35 per quelle che superano i 30. La norma è contenuta nell’Articolo 52 delle Legge Finanziaria 2016.
Il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, teme che su questa norma « pende un forte rischio di impugnativa, anche alla luce di leggi analoghe votate da altre Regioni ed impugnate. Il tema è complesso». Per questo motivo i deputati proponenti avanzato la proposta di sottoporre la vicenda alla Corte Costituzionale qualora il Governo Nazionale si opponesse alla legge impugnandola.
Il ministro dell’Economia del Governo Renzi, Pier Carlo Padoan, appena un anno fa aveva detto che le auto storiche che non siano ultratrentennali dovranno pagare per intero il bollo auto. Non lascia dubbi, infatti, l'articolo 1, comma 666, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, che ha abrogato il comma 2 dell’articolo 63 della legge 21 novembre 2000, n. 342.
E la risposta è stata chiarissima quanto, in un primo momento si era ritenuto che le Regioni potessero intervenire e decidere se potessero esse esentare le auto storiche dal pagamento del bollo. Per il Ministero si tratta di un tributo regionale derivato, dunque che di fatto viene legiferato e riscosso dallo Stato che solo in secondo momento eroga i trasferimenti alle Regioni.
Il parlamentare siciliano Marika Cirone Di Marco ha però da tempo intrapresa un’iniziativa che mira ad una revisione della norma da parte del Governo Nazionale. La Cirone precisa infatti che un apposito «OdG, fatto proprio dal Governo, ha riportato il tema in ambito nazionale e non più soltanto oggetto di attenzione da parte delle singole regioni». La parlamentare sostiene anche che la Regione siciliana avrebbe tutte le carte e in regola contro qualsiasi impugnativa nazionale avvalendosi di quanto stabilito dall'articolo 17 dello Statuto Siciliano, che prevede una potestà normativa su tutto quello che concerne i trasporti nell’isola.
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