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Nel 2020 elettriche e ibride per superare la crisi
30/12/2019
di Giovanni Iozzia
Nel 2019 il mercato europeo dell’auto si è contraddistinto per una sostanziale stagnazione
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Nel 2019 il mercato europeo dell’auto si è contraddistinto per una sostanziale stagnazione in sintonia con la bassa crescita economica dell'intera area. Ma, oltre a questa debolezza generale, bisogna anche considerare altri fattori negativi specifici riconducibili direttamente al comparto dell’auto che stanno rendendo permanente lo stato di crisi.
Un fattore che ha inciso in maniera particolarmente negativa sull’acquisto di nuove autovetture è stata la crisi del diesel. Le forti pulsioni negative hanno causato incertezza in coloro che dovevano acquistare una nuova auto.
Oltre a ciò, ha inciso anche l’assenza quasi totale di benefit di qualsiasi tipo sulle auto ad alimentazione tradizionale; mentre, per quelle ibride e elettriche gli incentivi sono stati bassi o molto relativi. Quindi, anche il comparto ecocompatibile ha fatto registrare incrementi non particolarmente significativi.
Nei mercati automobilistici dei cinque maggiori paesi europei (Regno Unito, Francia, Italia, Spagna e Germania), solo in quello tedesco le immatricolazioni dovrebbero chiudere con un netto aumento rispetto all’anno precedente. Italia e Francia dovrebbero chiudere con un leggero calo che sarà più significativo nel Regno Unito e in Spagna.
Per quel che riguarda il 2020, da tutti gli operatori emerge un certo pessimismo, a cominciare da quelli tedeschi che non credono di poter replicare i numeri positivi del 2019. Al di là delle previsioni, ottimistiche o pessimistiche, il 2020 sarà l’anno delle auto elettriche e delle ibride.
Il vero evento automobilistico dell’anno è stato, senza dubbio, la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot S.A. che, a metà del mese di dicembre, hanno firmato un Combination Agreement vincolante che prevede una fusione paritetica (50/50) dei rispettivi business.
E’ così nato e il terzo gruppo automobilistico del mondo in termini di fatturato e il quarto per volumi. La nuova società avrà vendite annuali pari a 8,7 milioni di veicoli, con ricavi di quasi 170 miliardi di euro, un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro e un margine operativo del 6,6%, sulla base dell'aggregazione dei risultati del 2018. Avrà una presenza geografica molto più bilanciata, con il 46% dei ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America.
Si prevedono anche forti risparmi associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme; agli acquisti e alle aree di marketing, IT, spese generali e amministrative e logistica. Queste sinergie dovrebbero generare un flusso di cassa netto positivo già dal primo anno. Tale situazione consentirà alla nuova società la possibilità di forti investimenti nelle tecnologie e nei servizi per la mobilità del futuro. Nessuna chiusura di stabilimenti o riduzione del personale.
Il consiglio di amministrazione è composto da 11 membri, la maggioranza dei quali indipendenti. Cinque membri del consiglio di amministrazione vengono nominati da FCA e dal proprio azionista di riferimento (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da Groupe PSA e dai propri azionisti di riferimento (incluso il Senior Non-Executive Director e il Vice Presidente). Carlos Tavares sarà Chief Executive Officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni.
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